Juve-Inter, la strategia dei nerazzurri per revocare il rosso a Lukaku

Roc Nation, che cura gli interessi di Big Rom, ha diramato un duro comunicato ufficiale dopo l’espulsione dell’attaccante in seguito al rigore dell’uno a uno a Torino: serve combattere il razzismo

Bologna, 5 aprile 2023 - Juve-Inter da polemiche e risse. Non sarebbe una novità, questo indecoroso spettacolo nella rivalità più accesa del calcio italiano, ma quello che è successo nella semifinale di andata di Coppa Italia porta con sé un tema ben più ampio del calcio e dello sport: il razzismo. Vittima Romelu Lukaku, bersagliato di buu e di epiteti razzisti (‘scimmia del c….’) - immortalati da diversi video pubblicati sui social - prima, durante e dopo il rigore che ha consentito all’Inter di pareggiare al minuto 93 il Derby d’Italia.

Romelo Lukaku esulta dopo Juve-Inter (Ansa)
Romelo Lukaku esulta dopo Juve-Inter (Ansa)

La reazione di Big Rom è stata la sua esultanza classica, stavolta rivolta alla curva bianconera, cioè saluto militare e ‘zitti tutti’, che ha portato a un parapiglia con i giocatori juventini e, in seguito, ad una rissa che è culminata con il secondo giallo proprio a Lukaku, poi espulso, e ad un acceso diverbio a partita finita tra Samir Handanovic e Juan Cuadrado con relative espulsioni. Il portiere è stato espulso direttamente da Massa, il colombiano è stato sanzionato sia dopo il gol di Lukaku sia dopo la rissa. Ma anche in questo caso sono emersi video in cui l’esterno della Juve rifila un gancio destro al portiere, e chissà che non ci sia materiale per una prova video.  

Lukaku espulso, ma l’Inter chiede una revisione

Massa è subito intervenuto dopo il rigore segnato da Lukaku e ha considerato provocatoria l’esultanza del belga rivolta ai tifosi avversari, estraendo il giallo che ha portato all’espulsione, considerato che Lukaku era già stato sanzionato in precedenza per un duro fallo su Gatti. Ma l’esultanza di Big Rom non è nuova, infatti l’ha sfoggiata anche in nazionale ed è un simbolo di protesta contro gli epiteti razzisti. E questa è la tesi difensiva dell’Inter che parla di gesto frainteso, cioè una risposta ai buu della curva bianconera. Il club nerazzurro punta sui video emersi nel post partita che dimostrerebbero gli insulti razzisti verso Lukaku, con la speranza che gli ispettori Figc abbiano sentito e registrato tutto. In casa nerazzurra ci si attende una revisione delle sanzioni arbitrali, ma appare una richiesta improbabile dal momento in cui, quando scatta una ammonizione, per la Giustizia Sportiva diventa praticamente impossibile revocarla. Inzaghi ha citato il precedente di Lookman durante Udinese-Ataltanta dell’ottobre scorso, quando l’attaccante esultò con il gesto del binocolo verso la curva di casa portando l’allora arbitro Doveri ad ammonirlo. Anche in quel caso si trattò di una risposta ad alcuni epiteti razzisti e anche allora venne frainteso esattamente come Lukaku ieri.

Roc Nation: “Serve combattere il razzismo, non la vittima”

Nella rissa in campo, e forse anche dentro gli spogliatoi, tra Juventus e Inter si è perso il senso della misura e il vero problema. Il razzismo. Il male assoluto che ancora continua a colpire il mondo del pallone e contro cui tutti, uniti, si dovrebbe combattere. Immediatamente dopo l’espulsione di Lukaku, l’agenza che ne cura gli interessi, la Roc Nation di Jay Z, ha diramato un comunicato a firma del presidente Michael Yormark. “I commenti razzisti di questa sera nei confronti di Romelu Lukaku da parte dei tifosi della Juventus a Torino sono stati oltremodo spregevoli e non possono essere accettati - si legge nella nota - Romelu ha segnato un rigore a fine partita, ma prima, durante e dopo il rigore, è stato sottoposto ad abusi razzisti ostili e disgustosi. Romelu ha festeggiato nello stesso modo in cui ha festeggiato i gol in precedenza”. Il gesto non è stato colto dall’arbitro Massa che ha deciso per il giallo considerando l’esultanza provocatoria, ed è qui che Roc Nation punta il dito: “La risposta dell'arbitro è stata quella di assegnare un cartellino giallo a Romelu, che invece meriterebbe le scuse della Juventus. Mi aspetto - attacca Yormark - che la Lega condanni immediatamente il comportamento di questo gruppo di tifosi bianconeri. Le autorità italiane devono sfruttare questa opportunità per affrontare il razzismo, piuttosto che punire la vittima dell’abuso. Sono certo che il mondo del calcio condivide questo stesso sentimento”. Da regolamento, come detto, è molto improbabile che il Giudice Sportivo possa revocare il secondo giallo e quindi l’espulsione di Lukaku, che dunque rischia di saltare il ritorno esattamente come Handanovic, espulso per il diverbio con Cuadrado. Ma anche in questo caso da sponda Inter trapela malumore, perché il portiere era andato a parlare con assoluta calma all’avversario, autore del gol del vantaggio, ma deve essere volata qualche parola di troppo da una delle due parti e il colombiano è stato poi immortalato in un video mentre sferra un destro al corpo dello sloveno.

Massa ha espulso Handanovic e Cuadrado ed entrambi salteranno la gara di ritorno. Rischia dunque di cadere nel vuoto anche la richiesta di Simone Inzaghi, rilanciata con forza nel post partita: “Ci sono le immagini, speriamo che si possa togliere questa ammonizione. Lukaku ha esultato ed è stato frainteso e il parapiglia finale non è stato bello. L’unica cosa che posso pensare ora è che ho perso Handanovic e Lukaku per il ritorno, perché per noi sono importanti”. Resta dunque una brutta immagine per il calcio italiano, due squadre in rissa in mezzo al campo, reiterata forse negli spogliatoi, e video chiari sugli insulti razzisti di tifosi beceri che meriterebbero di essere esclusi per sempre dagli stadi. La rivoluzione culturale tanto richiesta e attesa è molto lontana dal compiersi, proprio perché la cultura di base necessaria ancora non esiste. Soprattutto in certi ambienti. E suonano beffarde le parole, alla vigilia del match, dell’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo proprio sul tema razzismo: “E’ il problema più grosso che abbiamo negli stadi italiani e non si combatte solo con le iniziative ma anche con l’aiuto delle istituzioni. Vogliamo dare un seguito alle parole e lavoriamo ad un sistema di riconoscimento facciale”. Frasi pronunciate poche ore prima della partita, ignari di quello che sarebbe poi successo. Per risolvere il problema è già troppo tardi. Leggi anche - Juve-Inter, Lukaku pareggia al 93': poi la rissa