Giovedì 18 Aprile 2024

Iturbe, Drenthe, Macheda e quei 'ragazzi perduti' del calcio

Non solo grandi campioni come Messi e Higuain, ma anche promesse del pallone non mantenute

Iturbe, a sinistra, durante un match del campionato messicano (Afp)

Iturbe, a sinistra, durante un match del campionato messicano (Afp)

Roma, 11 marzo 2018 - C'è chi considera il 1987, l'anno della generazione di fenomeni. Messi, Higuain, Cavani, Benzema, Piquè, Hamsik, Suarez e Bonucci, giusto per citare qualcuno dei fuoriclasse nati nell'87. In quell'anno nasceva anche Royston Drenthe, olandese dal talento straordinario che finì al Real Madrid. La “SuperEstrella del Futuro”, fu ribattezzato dal club madrileno dopo essere stato acquistato nel 2007 dal Feyenoord e appena incoronato miglior giocatore dell'Europeo Under 21. Nel 1987, quando nascevano Drenthe e Messi, Joel Schumacher - altro fuoriclasse, ma della macchina da presa - girava 'The Lost Boys' ('Ragazzi Perduti', qui da noi), uno dei più amati vampire-movies di sempre. 'The Lost Boys' sta per tornare in forma di serie tv e, se non trattasse di canini, paletti appuntiti e proiettili d'argento, sarebbe un titolo perfetto per i tanti giovanotti del pallone che hanno vampirizzato il loro talento. Drenthe, è uno di questi. Tocca il cielo con un dito segnando al debutto con la Casa Blanca in SuperCoppa di Spagna. Discontinuo, incline alla vita notturna e indisciplinato, finisce all'Alicante dove si perde definitivamente, tra infortuni, notti brave, donne e prove opache. Doveva essere il nuovo Davids in versione potenziata, s'è ritirato a soli 30 anni. Ora fa il rapper e si chiama Roya2Faces.

I Ragazzi Perduti di oggi, si chiamano Juan Manuel Iturbe, l'uomo che doveva portare la Roma allo scudetto e finito in Messico al club Tijuana. Famoso un video in cui non la mette dentro neanche con il portiere avversario a centrocampo. Oppure l'altro ex romanista Bojan Krkic, “il nuovo Messi”, considerato uno dei giocatori più sopravvalutati del nuovo secolo. Spera, il club giallorosso, che Gerson e soprattutto il costoso Schick non finiscano come Iturbe e Bojan. Tre anni dopo il magico 1987, nel 1990, in Brasile nasceva Luiz Marcelo Morais dos Reis, detto Lulinha. Talento assoluto e il Corinthians è il più lesto ad accaparrarselo, dopo i continui accostamenti a Romario, affidandogli la maglia-leggenda: la 'Dez', la dieci. Gli affibbiano il soprannome di 'presidente del gol' ma ciò che fece vedere nelle giovanili, scomparve nel calcio dei grandi. Oggi gioca in Corea del Sud nei Pohang Steelers.

Un anno dopo 'il presidente del gol', nasce a Roma Federico 'Chicco' Macheda che nel 2007, a 17 anni, si trasferisce nel Manchester United di Sir Alex Ferguson. Esordio in Premier League contro l'Aston Villa: gol decisivo. Poi, ancora gol nella partita successiva contro il Sunderland. Sembra l'inizio di una favola, ma non lo è. Allo United non si ripeterà e da lì in poi cambierà squadra quasi ogni anno. Ora gioca nel Novara in Serie B. Quante volte avete sentito parlare del nuovo Baggio? Beh, su Andrea Russotto avremmo giurato in tanti, quando fece vedere cose straordinarie per almeno tre stagioni nel Treviso in Serie B, tra il 2006 e il 2008 (insieme a Robert Acquafresca) e nelle varie nazionali giovanili. Frenato da un carattere non proprio da Roby Baggio, ha la sua grande occasione al Napoli nel 2008, ma non la sfrutta e, via via si spegne. Bellinzona, Crotone, Carrarese, Salernitana, Catanzaro, le squadre del nuovo Baggio che ora gioca al Catania in LegaPro.

E Foquinha? Chi ricorda Foquinha? Il vero nome era Kerlon Moura Souza, passato anche per il Chievo, l'Inter, l'Ajax. Un talento assoluto ma talmente irritante con le sue giocate irriverenti (Foquinha: piccola foca) da farsi pestare dagli avversari irrisi, motivo per il quale era spesso infortunato. Ma non solo: a renderlo un Ragazzo Perduto ci ha pensato quel fisico predisposto agli infortuni che ne ha minato la carriera, fino a fargli giocare poche partite da professionista, una cinquantina. Proprio per i troppi infortuni, si è ritirato a 29 anni. E Breno? Quello che diede fuoco a casa sua e schiaffato in cella per tre anni? Il Bayern nel 2008 lo paga 12 milioni di euro al San Paolo. E' giovane, va al prestito al Norimberga e si rompe il crociato. Durante la convalescenza, la storiaccia dell'incendio e la confessione di soffrire di depressione e dipendenza dagli alcolici. Anche lui, Breno, un Ragazzo Perduto. un talento evaporato stavolta per i fumi dell'alcol. Ce ne sarebbero molti altri, come Adriano l'Imperatore. O come Denilson, Portillo, Deisler o il giovane Mastour, classe '98, che però ha ancora tempo per dimostrare al Milan ciò che sembrava da ragazzino, un predestinato del pallone e non, si spera, un Ragazzo Perduto.