Giovedì 18 Aprile 2024

Mondiali femminili, boom in tv per l'Italia. Bonansea batte Ronaldo

Più spettatori per le azzurre che per la finale di Nations League (nonostante l'effetto CR7)

Barbara Bonansea esulta dopo il gol contro l'Australia (LaPresse))

Barbara Bonansea esulta dopo il gol contro l'Australia (LaPresse))

Come cambiano i tempi. Qualche decina di anni fa, dire BB significava evocare Brigitte Bardot, bellezza da leggenda, attrice e sex symbol in grado di rivaleggiare con la straordinaria Marylin Monroe.

Oggi, dici BB e pensi a lei, Barbara Bonansea, la ragazza dal sorriso aperto, veloce e scaltra come un furetto e col fiuto del gol. Dice Paolo Rossi: "Lei la Pablito al femminile? Sì, mi somiglia". Eccola, incoronata lei, incoronate tutte da un’Italia che ci mette un po’ a scoprire il pallone al femminile rispetto all’America che venera Alex Morgan – bella e fortissima capitana – o al Brasile incantato da Marta. Però adesso che il fosso è superato, non si torna più indietro. Se ne sono accorti anche i bookmaker : prima dei mondiali una vittoria dell’Italia avrebbe fruttato 40 volte la posta, ora dopo l’exploit di domenica ‘solo’ 25. La Panini, per rendere omaggio alle nostre ragazze, ha aggiunto 8 nuove figurine all’album già realizzato. Gli italiani le amano, brulicano sui social per scoprirne segreti e talenti. Navigano su Internet per scoprire che mamma e papà Bonansea mica ci sono arrivati in business class in Francia, come i genitori dei maschietti super glamour. Hanno viaggiato in camper, dandosi il cambio alla guida.

Forse il segreto è questo. Il calcio degli uomini, drogato da cifre difficili anche solo da immaginare, ha perso da tempo la purezza. Si strappano le bandiere, l’ultimo esempio è Daniele De Rossi. Si ragiona in termini di business plan e azienda, rendendo tutto di plastica e distante dalla gente. Invece, guardando alle ragazze, si ha la sensazione di qualcosa di vero, spontaneo, conquistato giorno dopo giorno. Un calcio che non c’è più. Sarebbe fuorviante raccontarvi un mondo che ancora non esiste. Per dire: la Fifa ha stanziato 30 milioni di dollari in premi mondiali per le donne, contro i 400 degli uomini. Mancano soldi, ma anche organizzazione e pubblico adeguato.

Però qualcosa si muove: l’Australia ha annunciato parità di stipendi. L’Olanda anche, ma dal 2023. Intanto le nostre giocano, vincono, piacciono a un’Italia che però non può, amaramente, essere di tutti. Per ora. La ct Bertolini ha sottolineato come tra le azzurre non esista rappresentanza del Sud: "Il nostro calcio si ferma a Roma". Sola eccezione, Rosalia Pipitone, terzo portiere, siciliana.