Tifosi dell'Inter fuori dallo stadio Dragao, il club: "Chiediamo alla Uefa di intervenire"

La società si stringe attorno ai fan bloccati in una zona di contenimento nonostante il regolare biglietto per la sfida contro il Porto: serve fare luce sull’accaduto

Milano, 16 marzo 2023 - Settimana di ordinaria follia in Champions League. Tifosi interisti esclusi dal Do Dragao di Oporto martedì sera, guerriglia urbana invece per le strade di Napoli a causa dei tifosi dell’Eintracht Francoforte giunti in Italia mercoledì prima e dopo la sfida del Maradona. Insomma, le istituzioni calcistiche non ne escono bene da questa due giorni di gare e l’Inter, che ha passato il turno con lo 0-0 contro il Porto, ha diramato un comunicato in cui ha espresso massima vicinanza ai tantissimi tifosi interisti segregati fuori dallo stadio per circa due ore. Il club nerazzurro ha anche chiesto delucidazioni e intervento da parte della Uefa sull’accaduto, con i tifosi nerazzurri esclusi nonostante il possesso di regolare biglietto.

I tifosi dell'Inter bloccati all'esterno dello stadio do Dragao
I tifosi dell'Inter bloccati all'esterno dello stadio do Dragao

L’Inter attacca: "Chiederemo intervento Uefa"

Situazione davvero spiacevole, e per certi versi rischiosa, quella accaduta martedì sera in Portogallo. Centinaia di tifosi interisti sono stati esclusi dallo stadio Do Dragao nonostante possesso di regolare biglietto e segregati in una zona di contenimento per circa due ore, impossibilitati a vedere la partita. Ammassati su scale esterne, i tifosi nerazzurri sono rimasti in piedi ed esclusi dalla struttura in condizioni disagiate, soprattutto alcune famiglie giunte in Portogallo per una partita di calcio sono state trattate alla stregua di pericolosi tifosi per ragioni di ordine pubblico. Su come sia stato possibile che circa un migliaio di supporter dell’Inter siano rimasti fuori, nonostante regolare biglietto, lo dovrà spiegare la Uefa e il Porto stesso, il quale nel primo pomeriggio aveva comunicato che al Do Dragao sarebbero entrati solo i tifosi in possesso del biglietto del settore ospiti. "FC Internazionale Milano esprime la massima solidarietà nei confronti dei propri tifosi, provenienti da tutta Europa e in possesso di regolare tagliando d’accesso per la partita di ieri sera, Porto-Inter, ai quali è stato vietato l’ingresso allo stadio Do Dragao’ - ha comunicato ufficialmente la società nerazzurra - A seguito di decisione unilaterale del Porto, moltissimi sostenitori interisti, tra i quali numerose famiglie con bambini, sono stati segregati in una zona di contenimento nei pressi del settore ospiti e lì trattenuti per tutta la durata della partita a cui non hanno potuto assistere, esponendoli così a una grave condizione di tensione e potenziale pericolo".

Ma su cosa sia realmente successo e su cosa, eventualmente, non sia andato nella gestione toccherà alla Uefa stabilirlo. L’Inter chiama in causa così l’istituzione europea dopo le faccende di martedì: "FC Internazionale Milano chiede a UEFA di intervenire affinché si faccia luce su quanto accaduto e che situazioni di questo genere, in contrasto con i principi cardine di sportività, uguaglianza ed inclusione, non si ripetano mai più, a difesa di tutti i tifosi, indipendentemente dalla propria fede calcistica e nazionalità di provenienza". Il problema, secondo alcune testimonianze, è che anche una parte di tifosi con biglietto del settore ospiti non sia stata fatta entrare, rimanendo accalcata in una zona di contenimento per tutta la durata della partita. Diversi tifosi sarebbero stati respinti al gate dagli addetti alla sicurezza solo perché tifosi dell’Inter nonostante il possesso di regolare biglietto, ed è anche su questo che il club nerazzurro chiederà spiegazioni alla Uefa e al Porto stesso. Certamente, la decisione dei portoghesi è stata presa per evitare contatti tra le tifoserie e per motivi di ordine pubblico, ma su come sia stato possibile acquistare regolare biglietto e rimanere fuori resta un mistero ed è lì che l’Inter attende delucidazioni credibili. Chissà se Ceferin, presidente Uefa, si esprimerà esattamente come fatto in occasione di Napoli-Eintracht in cui ha dichiarato che la decisione di escludere i tifosi tedeschi è stata "sbagliata e intollerabile".

Inter: 25 milioni in cassa con i quarti

Intanto l’Inter si gode il passaggio del turno ai quarti di finale, arricchendo il bottino di squadre italiane ancora in corsa in Champions League. Sono tre le formazioni della Serie A qualificate, nessun altro campionato ne ha così tante. E mentre a Milano si sceglie se volere o meno un derby, una parte di tifosi di entrambe le squadre lo apprezzerebbe, mentre molti sono di parere contrario ‘troppa tensione’ il commento più comune, l’Inter fa il conto degli incassi derivanti da questo risultato che mancava da tanto, troppo tempo. Il solo passaggio del turno verso i quarti di finale vale 11 milioni di euro riconosciuti dalla Uefa come premio sportivo, incassi che la società potrà mettere a bilancio per risanare ancora di più i conti. Non solo, a questo si aggiunge una quota di market pool, che dipende anche dal numero di partite e fare i quarti di finale significa giocare due match in più, senza contare l’aumento dei ricavi da sponsor e botteghino. A rimpinguare le casse anche il dato casalingo per il Meazza esaurito per i quarti di finale dopo i 7 milioni incassati con il Porto: è probabile che il club forzerà un po’ di più sul costo dei biglietti per un incasso ancora maggiore. Infine gli sponsor, che ovviamente riconosceranno cifre e bonus per il cammino in Champions League almeno fino ai quarti per un totale, di tutte le voci, che si stima essere attorno ai 25 milioni di euro. E’ una cifra che può, in parte, cambiare anche le strategie di mercato, le quali sicuramente verteranno su una plusvalenza in estate ma che potrebbero anche consegnare qualche margine di manovra in più sulla campagna acquisti. In fin dei conti, sono tante le valutazioni da fare sul mercato, con Skriniar che partirà, con Lukaku che potrebbe rientrare al Chelsea, con Dzeko su cui è in ballo il rinnovo esattamente come con De Vrij e altri giocatori importanti della rosa. E di sicuro, dopo gli stenti in campionato, Simone Inzaghi si è riguadagnato un pezzo di fiducia con lo sbarco nei quarti di Champions, rivendicando con orgoglio in conferenza i risultati degli ultimi due anni con tre trofei in bacheca e due qualificazioni alla fase a eliminazione diretta della più importante coppa europea. E neanche Antonio Conte c’era riuscito nel suo biennio di lavoro…

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