Giovedì 25 Aprile 2024

Inter, Spalletti: "Icardi non dall’inizio. Zhang? Può essere il presidente perfetto"

La conferenza stampa del tecnico nerazzurro: “Mi hanno fatto piacere le parole di Sabatini”

Luciano Spalletti

Luciano Spalletti

Milano, 23 febbraio 2018 – Rialzarsi subito dopo la scoppola contro il Genoa e ritornare dentro i primi 4 posti che significano qualificazione alla Champions League. Sono questi gli obiettivi dell’Inter che domani affronta il Benevento in una partita solo all’apparenza facile. Spalletti porterà Icardi in panchina ma non giocherà dall’inizio: “Dobbiamo valutare con i medici ma rischiare di caricarlo per 90 minuti in una partita che non sapremo che contorni avrà è un rischio – ha ammesso – Di sicuro la sua presenza ci darà una mano così come quella del pubblico di casa. Rafinha? Ha avuto un affaticamento muscolare, oggi si è allenato ma la sessione è stata ridotta perché siamo a ridosso della partita. Lo utilizzeremo per quello che ci potrà dare”. Si passa inevitabilmente a temi societari. In settimana le dichiarazioni di Sabatini a difesa della proprietà e del tecnico. Il pensiero di Spalletti: “Mi hanno fatto piacere le sue parole ma non per i giudizi sul sottoscritto, mi è piaciuto il discorso basato sulla stabilità e sulla volontà di creare un percorso. Anche l’Ad ha detto cose interessanti e ora che abbiamo preso una strada va mantenuta senza farsi turbare”.

LE QUALITA’ DI ZHANG – Luciano Spalletti ha risposto anche a una domanda su Steven Zhang, il rappresentante a Milano della galassia Suning. “Ha le qualità del presidente perfetto – ha proseguito Spalletti – E’ una persona corretta che dà a tutti la possibilità di esprimersi e ha la competenza per ricoprire quel ruolo. Si fida noi e siamo noi a dover esibire la qualità che ci ha richiesto”.

DOBBIAMO REAGIRE – I tifosi proseguono con grandi numeri di presenze a San Siro ma i recenti risultati hanno fatto passare un po’ di entusiasmo. Il finale di stagione dovrà giocoforza ricrearlo: “Dobbiamo far vedere come siamo fatti veramente perché tocca a noi reagire. Per quello che ci è stato detto la reazione è poca e serve orgoglio. Dobbiamo far cambiare idea alla gente”. Il primo segnale positivo è avere tutti a disposizione: “Domani ci siamo tutti, e questo è un segnale forte perché anche gli acciaccati vogliono stare vicino alla squadra. Valuterò domani ma abbiamo tre o quattro soluzione che stiamo vagliando”.