Venerdì 19 Aprile 2024

Inter, Marotta sui rinnovi di Calhanoglu e Bastoni: "Ottimista? Sempre"

L’amministratore delegato, dopo il mancato accordo con Skriniar, guarda con fiducia ai contratti del centrocampista e del giovane difensore

Beppe Marotta

Beppe Marotta

Milano, 10 febbraio 2023 - Con Milan Skriniar che si svincolerà a giugno per firmare a parametro zero con il Psg, l’Inter è al lavoro per arrivare al rinnovo di altre pedine cardine dello scacchiere di Simone Inzaghi. Due in particolare, Hakan Calhanoglu, ormai inamovibile centrocampista tutto fare, e Alessandro Bastoni, il braccetto di sinistra con grandi doti difensive e spiccata propulsione a spingere in avanti. Di quesito ha parlato, senza fare nomi, Beppe Marotta a margine della presentazione del libro ‘Società Sportiva 2030’ di Massimo Achini.

Rinnovi? Ottimista

Diversi i temi trattati dall’amministratore delegato dell’Inter intercettato dalla stampa. Rinnovi, fascia di capitano e anche questione stadio, con la burocrazia e il sistema italiano che non danno una mano ai club. Partendo dalla fascia di capitano, sembra esserci un messaggio subliminale di Marotta a Milan Skriniar, che non la indosserà più da qui a giugno: “Dentro la fascia ci sono i valori del capitano, dell’attaccamento e dell’amore verso il club. Chi non riesce a recepirli non può indossarla”, le chiare parole del dirigente. La cosa più importante, ora, è evitare di perdere ulteriori giocatori a parametro zero. L’Inter infatti lavora ai rinnovi di Hakan Calhanoglu e Alessandro Bastoni, due cardini del sistema tattico di Simone Inzaghi. Soprattutto il turco, che ha sopperito con grande classe all’assenza di Brozovic ed è riuscito a interpretare il ruolo di perno di centrocampo con grande qualità e abnegazione. Ma sui rinnovi Marotta dribbla le domande trincerandosi dietro un laconico ‘Sono ottimista, sempre’. Il terzo grande tema che riveste una importanza cruciale per il calcio italiano è quello delle strutture. Stadi fatiscenti, da rinnovare, anche in ottica Europeo 2032 per cui l’Italia è candidata. Servono leggi snelle, un sistema capace di dare una mano alle società. Il pensiero di Marotta: “C’è da criticare il sistema italiano, perché all’estero è tutto più semplice - la sua chiosa - Da noi si passa attraverso un processo più lento e fino a oggi niente è fluido. Confido nella competenza del ministro Abodi per colmare questo gap perché l’Italia ha bisogno di strutture”. Leggi anche - Ancelotti potrebbe diventare ct del Brasile MANUEL MINGUZZI