Mercoledì 24 Aprile 2024

Scarpa d'Oro per Immobile: "Punto più alto della mia carriera"

L'attaccante premiato per la stagione passata in Campidoglio, lo celebra tutta la città

Immobile riceve la Scarpa d'Oro

Immobile riceve la Scarpa d'Oro

Roma, 10 marzo 2021 - Un Ciro Immobile Day che diventa una festa per tutta la città di Roma: al Campidoglio l'attaccante della Lazio ha ricevuto finalmente il premio della Scarpa d'Oro, relativo alle reti segnate nella scorsa stagione, in un evento in cui sono stati presenti il sindaco Virginia Raggi e persone legate al mondo Lazio. Immobile è stato l'attaccante che ha segnato di più nei maggiori campionati europei, battendo tutte le star del calcio mondiale, tra cui anche Robert Lewandowski che però per via del calendario della Bundesliga ha potuto giocare degli incontri in meno.

Il punto più alto della carriera

"Credo sia il punto più alto della mia carriera. Quando vedo questo premio mi viene ancor più voglia di raggiungerne altri" ha detto Immobile nella conferenza stampa della premiazione. "Ho fatto tanti gol, e questo è quello che resta nella storia. Ma voglio che la gente si ricordi di me anche per quello che sono fuori dal campo. Quest'anno stiamo un po' a rilento, ma sto andando comunque bene. Peccato per le ultime partite, altrimenti potevo tenere il ritmo degli altri attaccanti che stanno facendo meglio di me" le sue parole.

Gli obiettivi di Immobile

L'attaccante della Lazio ha guardato anche al futuro, con la speranza di potersi ripetere. "Non mi accontento, voglio vincere il titolo di capocannoniere altre volte e ce la metterò tutta per farcela. "Ho sudato tanto, ovvio che me la guardo e me la lucido la Scarpa d'Oro. L'ho vinta contro grandi campioni" ha ribadito.

Infine il racconto di come ha potuto formarsi per arrivare a raggiungere un traguardo che solamente Luca Toni e Francesco Totti avevano raggiunto tra gli italiani. "Ognuno di noi ha una sua storia e la mia parte da molto lontano, dai campi di periferia della mia città. Non volevo andare a scuola quando avevo un po' di febbre ma volevo andare sempre al campo. Questa è la caparbietà che mi ha sempre contraddistinto. L'affetto della gente l'ho sentito fin da subito, mi hanno amato per il mio modo di essere dentro e fuori dal campo. La Lazio nella sua storia ha avuto attaccanti fortissimi e per me è un grande orgoglio" ha concluso. 

Leggi anche - Le probabili formazioni di Roma-Shakhtar