Mercoledì 24 Aprile 2024

Ibrahimovic, ritorno in Italia possibile. Ma occhio all'ingaggio

Lo svedese sta per terminare la propria avventura a Los Angeles: a dicembre sarà svincolato

Ibrahimovic ai tempi del Manchester United

Ibrahimovic ai tempi del Manchester United

Milano, 20 ottobre 2019 - Che Zlatan Ibrahimovic possa tornare davvero in Italia, a distanza di più di sette anni dall'addio al Milan, non è certo un mistero. Anzi, a rivelarlo è stato lo stesso attaccante svedese, che considera il Belpaese come la sua seconda casa. E allora, alla scadenza del proprio contratto con i Los Angeles Galaxy prevista per dicembre, il classe '81 valuterà le varie chiamate, fra le quali anche quelle dalla serie A. Già perché nonostante l'età, l'attaccante cresciuto nel Malmo resta un giocatore appetibile e in grado, a suo avviso, di continuare a fare la differenza. Ad avvalorare questa tesi ci sono i numeri: sono 52 i gol realizzati in 56 apparizioni in Mls. 

In questa stagione Ibra ha segnato la bellezza di 30 reti e non è ancora finita, visto che i Galaxy sono attesi dalla sfida playoff con il Minnesota United. Uno score che sta invogliando diverse società a pensare a lui. Se l'Inter si è tirata fuori per bocca di Beppe Marotta ("in attacco abbiamo una rosa competitiva. Senza l’infortunio di Sanchez saremmo stati più felici, ma siamo ottimisti perché nel giro di due mesi tornerà in campo“), lo stesso non ha fatto il Napoli, anche se Carlo Ancelotti ha risposto con una battuta alle domande su Ibrahimovic.

Il tecnico azzurro si è detto onorato per le parole di stima spese dallo svedese nei confronti del Napoli. In Italia restano vigili anche la Fiorentina di Joe Commisso, che dopo Ribery potrebbe inserire un altro campione a parametro zero, e il Bologna, dove Ibra andrebbe per ritrovare Sinisa Mihajlovic (anche se quest'ultima opzione sembra quantomeno complicata). Qualsiasi club interessato dovrà comunque fare i conti con le pretese del calciatore, che attualmente guadagna oltre 6 milioni di euro. Ma, se vorrà tornare in Europa prima di appendere le scarpette al chiodo, l'ex Juve dovrà necessariamente abbassare le proprie pretese.