Haaland, Sancho e Vinicius i nuovi fenomeni: è la rivoluzione dei millennials

Il 19enne del Borussia guida la generazione che sta cambiando il calcio

Erling Haaland (Ansa)

Erling Haaland (Ansa)

Roma, 20 febbraio 2020 - Solo lui, Erling Haaland. Immaginate un ipotetico Olimpo di quelli con le colonne gigantesche di marmo, le nuvole e tutto il resto, con tre sole autentiche divinità. Cristiano Ronaldo, Leo Messi, Zlatan Ibrahimovic. Tutti Over 30, Ibra e CR7 addirittura ‘overissimi’ in attesa di giovani eredi. E immaginate un cancello di quelli magici che si aprono solo al passaggio di chi ne è degno. Ecco, forse s’aprirebbe solo per lui, per il fenomenale Haaland e magari anche per Kylian Mbappè. E, se la star del Psg, pur 21enne è già campione del mondo, Haaland ha fatto stropicciare gli occhi a suon di record. Dai dieci gol fin qui in una sola edizione di Champions (7 gare) che ne fanno il primo Under 20 ad abbattere questo muro; ai 60 metri prima della botta al’incrocio – contro il Psg – percorsi in 6.64, roba da Usain Bolt, il 19enne norvegese è senza dubbio il talento più dirompente degli ultimi decenni.

I ragazzi prodigio

Dietro di lui però, corre, tira in porta e sgomita un esercito di ragazzi prodigio, molti dei quali neanche maggiorenni. Uno di questi è compagno di squadra del norvegese, Jadon Sancho. Veloce, tecnico, immarcabile, Jadon è nato da genitori di Trinidad e Tobago e lo si può definire un rivoluzionario del nuovo millennio. Ha lasciato il segno e destato scalpore la sua decisione di mollare il City per sbarcare in Bundesliga, a Dortmund. Dopo di lui, altri nove giovani giocatori britannici hanno accettato offerte di club tedeschi. Una rivoluzione, se si pensa che nei precedenti 40 anni solo 11 giocatori britannici avevano giocato in Germania. 

Se da noi fanno stropicciare gli occhi Zaniolo, Tonali, Kulusevski e Vlahovic, tra regia, giocate e zona gol, là dietro, in difesa, c’è la fila per prendere Marash Kumbulla, il centrale del Verona nato a Peschiera del Garda da genitori albanesi.

Da mettersi gli occhiali da sole, invece, per proteggersi dall’abbacinante talento di Rodrygo (2001), che il Real ha preso dal Santos per 45 milioni. Qualche numero? Quattro gol e 2 assist in 4 gare di Champions, segnando contro il Galatasaray la doppietta più veloce nella storia della competizione. Eppoi a Madrid, c’è un altro crac sicuro: Vinicius Junior (2000), 45 milioni spesi dal Real con il Santos, mentre sulla sponda Atletico ecco il glamourissimo 19enne portoghese Joao Felix. Sempre in Spagna, brilla la stella barcelonista di Ansu Fati, 17 anni di talento, il più giovane marcatore di sempre dei catalani. E’ bruciante il talento di un fenomeno già conclamato a 19 anni, Phil Foden, diamante del City. 

Dice Jurgen Klopp dell’attaccante classe 2001 con passaporto italiano Gabriel Martinelli, più giovane giocatore a segnare una doppietta con l’Arsneal in Europa: «Uno così, nasce ogni cento anni». E se lo dice lui, Haaland e Mbappè sono avvisati.