Inter, Godin: "Juve vince con facilità, noi dipendiamo dalla squadra"

L’uruguaiano ammette: “Loro con rosa profonda e ampia, per noi ogni partita è una finale”

Diego Godin

Diego Godin

Milano, 16 novembre 2019 – In casa Inter c’è ancora tanto da lavorare e migliorare per competere con la Juventus per lo Scudetto. E’ questo, in soldoni, il pensiero espresso dal difensore centrale Diego Godin, impegnato con la nazionale dell’Uruguay. L’ex Atletico ha ammesso la profondità della rosa bianconera, un aspetto che permette ai rivali di gestire e vincere con più facilità rispetto all’Inter, costretta ad andare a tutta in ogni partita. La sensazione è che i bianconeri vincano amministrando, i nerazzurri andando a tutta. Sentiamo Godin: “La Juve da anni vince con facilità – ha affermato a Sportmediaset – Loro sono superiori, noi competiamo e siamo testa a testa, ma non dobbiamo essere bugiardi: ci manca ancora tanto. Noi siamo costretti a giocare ogni partita come una finale, la Juve ha un ventaglio più ampio di giocatori”. Non solo la rosa, anche i singoli: “Quando non riescono a vincere di squadra c’è la giocata del singolo, noi invece dipendiamo dalla squadra in cui tutto deve funzionare. Speriamo di continuare così”.

IN CHAMPIONS DIPENDE DA NOI – C’è poi la rincorsa agli ottavi di Champions League, dopo la sconfitta di Dortmund servono ora due vittorie in fila. Godin, ovviamente, ci crede ancora: “Per noi c’è stato un girone con due rivali forti, davanti abbiamo ancora due partite complicate ma dipende da noi, se vinciamo passiamo. Prima andremo a Praga, se vincessimo giocheremo in pratica una finale contro il Barcellona a San Siro”. Tuttavia, la difficoltà più imponente per Diego Godin è apparsa essere la difesa a tre. Lui, che in carriera ha quasi sempre giocato a quattro, ora sta vivendo ancora un periodo di adattamento, soprattutto sulla copertura degli spazi. La sua analisi: “Con la linea a quattro gioco da una vita, in quella a tre c’è più spazio e dobbiamo essere come difensori più aggressivi. Pressiamo più alto e spesso mi capita di stare dietro al laterale per volere del mister, sono due sistemi diversi. Io cerco di migliorare e adattarmi alla richieste di Conte”.