Dove gioca Gnonto, quanto costa e a chi interessa: la sua storia

Il 18enne calciatore azzurro ha stregato i tifosi (e Mancini) in Italia-Germania. Suo l'assist per il gol di Pellergini

Gnonto durante Italia-Germania (Ansa)

Gnonto durante Italia-Germania (Ansa)

Bologna, 5 giugno 2022 - Nome in codice: Gnonto. È il diciottenne piemontese il volto nuovo lanciato da Mancini in Italia-Germania. Suo il magnifico assist per Pellegrini che ha regalato il momentaneo vantaggio agli azzurri nel match di esordio di Nations League. E poco importa il pari dopo tre minuti di Kimmich. La Nazionale ha battuto un colpo. E lo ha fatto con la linea verde, anzi verdissima. La copertina se la ritaglia questo ragazzo nato il 5 novembre 2003 a Verbania da una famiglia ivoriana. I primi calci al pallone nel Baveno e nel Suno. A 9 anni il passaggio all'Inter che se lo è visto soffiare dallo Zurigo con cui il ragazzo ha firmato nel 2020 un contratto triennale. E dire che Wilfried Gnonto, non ancora 16enne, aveva già esordito e brillato nella Primavera nerazzurra, segnando pure una rete nel match contro la Juventus.

Le pagelle di Italia-Germania

Con gli svizzeri ha segnato 9 reti in 59 presenze nella massima serie elvetica. Otto nell'ultima stagione, conlcusasi con la vittoria del campionato con quattro giornate di anticipo. Ma, soprattutto, Gnonto ha spriogionato tutta la sua esplosività nel ruolo di attaccante esterno. Energia pura per 1,70 metri di altezza che ha subito conquistato i tifosi locali,  tanto che Marco Schnobll, fan dello Zurigo conosciuto come "Albis Ryders", gli ha addirittura dedicato una canzone. Un predestinato, il 18enne di Verbania. Se n'era accorto pure il Guardian che nel 2020 lo ha inserito tra i 60 miglior prospetti del 2003.

Quanto vale

La valutazione di Gnonto fino a ieri era sui sei milioni di euro, ma dopo la prestazione di Bologna il prezzo potrebbe lievitare. Il talento di Verbania piace a mezza Europa. Radiomercato l'ha accostato più volte alla Roma, che avrebbe fatto un sondaggio sul giocatore. A cui sarebbero interessate anche Fiorentina e Sassuolo. Fuori dai nostri confini, Gnonto ha estimatori in Belgio, (si parla di Bruges e Anderlecht), Olanda (su tutti Ajax e Psv,), ma anche Germania (Friburgo) e Francia (Monaco e Lione). 

La Nazionale

Mancini lo aveva chiamato al raduno come stagista, poi ha deciso di trattenerlo a Coverciano. Il cittì forse già pensava di farlo esordire nel secondo tempo contro la Germania. Una prima col botto. "Devo tutto ai miei genitori, che mi hanno tanto aiutato - ha detto Gnonto dopo il match -, anche nella scelta di lasciare l'Inter e andare a Zurigo per giocare di più". Una scelta non facile, quella di mollare i nerazzurri. "Era casa mia, conoscevo tutti", dice. Ma "a un certo punto bisogna prendersi dei rischi". Voleva giocare ed essere subito protagonista, per quello se n'è andato. Il ragazzo è emozionato e ringrazia Mancini: "Mi ha dato un'occasione e credo di averla saputa cogliere"

Ma è vero, gli chiedono, che ti chiamavano il latinista del gol? "Sì, mi piaceva. Ho fatto due-tre anni di liceo classico. Penso sia una cosa importante", risponde ai microfoni di Raisport. Quindi descrive l'azione del gol. "Sapevo che Kehrer era già ammonito, quando ho ricevuto la palla non ho pensato ad altro - racconta -. Ero deciso a scartarlo e quel pallone lì è la cosa più difficile per un portiere e un difensore. Se sei un attaccante devi fare la differenza e oggi ci sono riuscito".

Il suo modello, a livello calcistico, è l'attaccante inglese Sterling. "Sì. Penso che Sterling sia un giocatore di livello mondiale. È molto duttile e determinante nelle sue giocate. È quello che provo a fare io. Cerco di giocare in tutte le posizione d'attacco". Un rimpianto, in queste giornate magiche, Gnonto non lo nasconde. Ed è legato alla mancata foto con Messi dopo Italia-Argentina a Wembley. "Ci ho provato - rivela -, sono stato un'ora davanti allo spogliatoio ma niente". Si fosse giocato qualche giorno dopo, quell'autografo probabilmente sarebbe arrivato.