Roma si abbraccia in piazza per l'Italia. Ed è subito festa

Dopo la partita una folla di tifosi riempre le strade della Capitale. Davanti ai maxischermi paura per i rigori: ma alla fine rimane solo la gioia

Tifosi italiani guardano la finale di Euro 2020 contro l’Inghilterra a Roma

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A Piazza del Popolo tremano anche i sanpietrini quando Leonardo Bonucci regala all’Italia il gol del pareggio. E scoppia il finimondo quando Gigio Donnarumma compie il balzo felino che vale l’Europa. "Notti magiche" nella voce di Gianna Nannini, mentre Roma e tutta Italia esplodono di gioia. È la bellezza del calcio che supera se stesso. Una serata indimenticabile.

Duemilacinquecento persone, due maxischermi, musica a palla. E il po-popopo-popopo che taglia la cappa di Roma, uno spicchio di Wembley in riva al Tevere. Ma qui "chi non salta inglese è", e la regina Elisabetta è sovrana di nulla. "Io non m’inchino a Elisabetta", gira vicino al palco un ragazzo smilzo, con la bandiera per mantello e una cartellonistica sfottente, mentre Mr. Love, altro intrattenitore in maschera, distribuisce palloncini a forma di cuore e sventaglia inviti all’amore e all’ottimismo. Amore? Sì, ma per gli azzurri. Fuori della piazza premono centinaia di persone che non riescono a entrare, bloccate da un severissimo dispositivo di sicurezza. Transenne doppie. Quasi non si sa dove passare. Ogni biglietto e ogni pass sono minuziosamente controllati. Chi resta fuori sbircia i maxischermi da lontano, chiede aiuto al telefonino o si rifugia nei bar con la tv accesa.

C’è di tutto nella piazza che crede nella vittoria. Giovani e meno giovani, fidanzati mano nella mano, gruppi di amici, centurioni romani armati di sfottò e di passione. La vista è da urlo e la coreografia Uefa studiatissima. L’inno di Mameli è cantato a squarciagola mentre un mega tricolore di 30 metri per 10 è srotolato sotto il palco. Piovono stelle filanti e 90 palloncini (da un metro di diametro) bianchi, rossi e verdi. Un delirio. Ma al 2’ Shaw gela la platea. Tutti tramortiti. Qualche "Italia, Italia" fende la calura. Ma l’imbarazzo tra i supporter è lo stesso che a inizio partita si vede nella facce degli azzurri. Solo ogni inquadratura televisiva a Spinazzola si tramuta in applauso. Chiellini e Bonucci, guerrieri doc, sono incoraggiati a prescindere. Però l’Italia soffre, ancora non ingrana. C’è il rischio di ammosciarsi, di non crederci.

All’intervallo i dee-jay sparano musica a palla, rimotivano la piazza che ora invita Insigne ai tira’ggiro e si accalora per Chiesa formato ariete. Il gol di Bonucci scatena un’onda anomala. Tutti ballano. Tutti cantano. E l’Italia continua ad attaccare. A far male a un’Inghilterra che Roma fischia per principio.

Supplementari. E lavoro per le staffette bangladesi che vendono le ultime bandiere. È una notta per cuori forti, e quelli di Piazza del Popolo soffrono fino all’ultimo. Quando arrivano i rigori. I 2.500 di Piazza del Popolo impazziscono. Molti piangono, tutti si abbracciano. Trombette, fumogeni, balli. Scattano i caroselli sul Lungotevere in una città che rivive le emozioni di 15 anni fa dopo il Mondiale di Berlino. E in tutta la Capitale, da ogni quartiere, partono cortei verso il centro. Azzurrissima è la notte.

Italia-Inghilterra si decide ai rigori: trionfo azzurro

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