Italia in finale: abbiamo Fede in Chiesa, il predestinato

Il centrocampista della Juventus si scrolla di dosso la nomea di "figlio di" e trascina gli azzurri

L'esultanza di Federico Chiesa dopo il gol alla Spagna

L'esultanza di Federico Chiesa dopo il gol alla Spagna

No, non lo manda papà. Lo manda direttamente Eupalla, entità mitologica definita dalla leggenda Gianni Brera protettrice del mondo del pallone. Federico Chiesa adesso è diventato grande. Fabrizio Ravanelli, attaccante tutto cuore, grinta e polmoni che nella Juventus ha fatto la storia, ha recentemente affermato che Federico può diventare più forte di papà Enrico. In realtà una cosa l'ha fatta già meglio di papà Enrico: è in finale agli Europei.

Un predestinato, come si può pensare il contrario: Fede... Chiesa. E' già tutto nel nome. Scherzi a parte, è tutto non solo in quei piedi fatati ma anche in una visione di gioco impressionante. Parte dalla fascia e si accentra, cerca la conclusione oppure serve i compagni, si inserisce creando scompiglio per linee centrali quando tutto sembra fermo: Federico Chiesa sta crescendo partita dopo partita. A metà del primo tempo nella semifinale contro la Spagna il commissario tecnico azzurro Roberto Mancini aveva mandato Domenico Berardi a scaldarsi e il prescelto ad essere sostituito sembrava dovesse essere proprio Chiesa. Grazie Eupalla, ancora una volta, che hai fatto cambiare idea al ct. E la fiducia della divinità del pallone e del tecnico azzurro è stata prontamente ripagata da Federico Chiesa. Che con determinazione e grande senso di squadra si è caricato l'Italia sulle spalle. "Vuoi una cosa ben fatta? Fattela da solo" diceva qualcuno. Fede ha fatto proprio questo. "O tir a gir", come direbbe Lorenzo Insigne, ed ecco che lo stadio di Wembley esplode di gioia: l'Italia è in vantaggio sulla Spagna per 1-0. Gol di Federico Chiesa.

Poi Alvaro Morata ha fatto spaventare il tifo azzurro, sono arrivati i supplementari e infine i rigori. Con Donnarumma e Jorginho protagonisti. E adesso è tutto vero: si va in finale, anche grazie a Federico Chiesa.