Giovedì 18 Aprile 2024

Dipendenza dai videogames: il Barcellona minaccia Dembélé di cederlo

Il talento francese non convocato contro il Betis Siviglia a causa dell'assenza in allenamento per via di una nottata passata con i videogiochi. Suarez lo rimprovera: "Deve essere più responsabile"

Ousmane Dembélé

Ousmane Dembélé

Milano, 20 novembre 2018 - Malato di videogames, al punto tale da rischiare la propria carriera al Barcellona. E' la strana storia di Ousmane Dembélé, talento classe '97 della Nazionale francese. La giovane età sicuramente influisce su quanto stiamo per raccontare: il club blaugrana, che ha acquistato poco più di un anno fa l'attaccante esterno dal Borussia Dortmund per 105 milioni più 40 di bonus, ha messo con le spalle al muro il proprio numero 11. O cambia regime di vita, oppure a giugno sarà presa in seria considerazione l'ipotesi cessione per quello che doveva essere l'erede di Neymar, ma che, dati alla mano, stenta ancora a diventare un titolare inamovibile.

Dopo un discreto inizio di stagione, condito da quattro gol fra Liga e Champions League, nelle ultime uscite Dembélé ha infatti visto il proprio minutaggio diminuire sensibilmente, fino alla mancata convocazione per la sfida contro il Betis Siviglia. Il motivo? L'assenza all'allenamento del giovedì a causa di un mal di stomaco. In realtà, l'ex Rennes avrebbe passato la notte a giocare ai videogames assieme agli amici, scordandosi poi di mettere la sveglia per il giorno dopo. Questo non sarebbe stato un caso isolato: si dice che Dembélé soffra quasi di una dipendenza e che questo lo renda particolarmente irascibile durante gli allenamenti, a cui fra l'altro arriva spesso in ritardo.

"Ousmane dovrebbe concentrarsi solo sul calcio ed essere più responsabile in alcuni aspetti. Nello spogliatoio del Barcellona ci sono diversi esempi di professionalità e deve trarre ispirazione da quelli. Essere un calciatore è un autentico privilegio". Questo il messaggio lanciato da Luis Suarez, compagno di reparto in bluagrana di Dembélé. La palla passa adesso al giovane francese: se non dovesse ascoltare il consiglio, allora rischierebbe davvero di essere messo in vendita dal Barca.