De Rossi, addio alla Roma. "In 10 mesi nessuna chiamata, avevo capito"

La società decide di non rinnovare. L'ultima partita contro il Parma all'Olimpico. La conferenza stampa del giocatore a Trigoria: "Non mi vedo dirigente, più allenatore". Ma spiega: "Ho ancora voglia di giocare"

Daniele De Rossi lascia la Roma (LaPresse)

Daniele De Rossi lascia la Roma (LaPresse)

Roma, 14 maggio 2019 - Se ne va anche l'ultimo capitano. Dopo Totti la Roma perde anche Daniele De Rossi. Il centrocampista, 35 anni, annuncia l'addio. Non si tratta di un ritiro: De Rossi non lascia il calcio giocato. In ogni caso, la partita contro il Parma - il 26 maggio all'Olimpico - sarà per lui l'ultima in giallorosso. Durante una confererza stampa a Trigoria spiega: "Mi è stato comunicato ieri, ma io ho 36 anni non sono scemo, e questo mondo lo conosco. Avevo capito se nessuno ti chiama per 10 mesi neanche per ipotizzare un contratto la direzione è quella. Io ho sempre parlato poco, anche quest'anno, un po' perché non mi piace, non c'era niente da dire e non volevo creare rumori che potevano distrarre". 

La conferenza stampa a Trigoria

"Potrebbe piacermi fare l'allenatore, il dirigente non mi attrae - dice De Rossi -, ma qui a Roma potrebbe avere un senso diverso. La sensazione è che ancora si possa incidere poco in un ambiente che conosciamo bene, faccio fare il lavoro sporco a Francesco (Totti, ndr), sperando che possa prendere più potere".  E ancora: "La Roma ha bisogno di professionisti, se poi sono anche romanisti, come Florenzi e Pellegrini, abbiamo fatto bingo", ha aggiunto il 35enne centrocampista giallorosso. Sulle sue condizioni fisiche: "Stamattina ho avuto 500 messaggi. Vedrò se c'è qualche offerta, ma al momento non ho direzioni particolari. Io mi sento un calciatore e mi ci sono sentito quest'anno. Ho ancora voglia di giocare a pallone, mi farei un torto a smettere adesso". E quindi: "La sensazione che si sarebbe potuto andare avanti per uno o due anni c'era, ma sono decisioni che si prendono a livello societario e globalmente: la società è divisa in più parti, sono cose che vanno rispettate e non posso uscire diversamente".

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Il grande amore per la Roma

"I tifosi hanno dimostrato negli anni di tenere tanto a me. Io ho fatto la stessa cosa: non ho cambiato mai la Roma, nemmeno per un'ipotetica coppa. Ho avuto possibilità di andare in altre squadre, potenzialmente, capaci di vincere più della Roma". E aggiunge: "Ha sempre vinto sempre il grande amore che c'è stato e penso durerà. Non escludo che da ex calciatore andrò allo stadio per tifare i miei amici".

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Come Del Piero e Totti

È stata quindi la Roma a comunicare a De Rossi che non gli sarebbe stata rinnovato il contratto, e da qui la decisione del giocatore di smettere. Ma, gli viene chiesto, non sarebbe stato più giusto che fosse stato il diretto interessato a decidere quando e come smettere? "Un po' come è successo a Del Piero - risponde -. Ho sempre detto anche a Francesco (Totti ndr), la penso uguale anche per Del Piero. Non sono d'accordo su questo, c'è una società che decide se puoi o non puoi giocare. Possiamo discutere 10 ore su quanto sarei potuto essere importante per la squadra, che non li guardo perché altrimenti scoppio, ma qualcuno un punto deve metterlo. Ci siamo parlati poco quest'anno, un po' mi è dispiaciuto, le distanze a volte creano questo e spero che migliori perché sono un tifoso della Roma. Non posso dire diversamente".

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Pallotta: De Rossi cuore pulsante della Roma

In casa Roma è quindi già è tempo di saluti. "Per 18 anni, Daniele è stato il cuore pulsante dell'AS Roma - afferma il presidente giallorosso James Pallotta in una nota del club -. Ha sempre incarnato il tifoso romanista sul campo con orgoglio, affermandosi come uno dei migliori centrocampisti d'Europa, a partire dal suo debutto nel 2001 fino a quando ha assunto la responsabilità della fascia da capitano". 

"Quasi 18 anni fa un giovanissimo Daniele De Rossi faceva il suo debutto contro l'Anderlecht - ricorda la Roma su Twitter -. Con il Parma all'Olimpico, giocherà la sua ultima partita con la nostra maglia. Sarà la fine di un'era". Poi l'account rilancia un 'the best of', un video con i momenti più belli in giallorosso. 

Daniele De Rossi, romano e romanista - di PAOLO FRANCI

"Ci commuoveremo tutti quando, contro il Parma, indosserà per l'ultima volta la maglia giallorossa - dice ancora Pallotta - e rispettiamo la decisione di proseguire la sua carriera da calciatore, anche se, a quasi 36 anni, sarà lontano da Roma". Una volta dismesse le vesti del giocatore, De Rossi potrebbe tornare a casa. "Le porte della Roma per lui rimarranno sempre aperte con un nuovo ruolo in qualsiasi momento".

De Rossi, campione romano e romanista

Come Totti romano e romanista, è cresciuto nel settore giovanile della società e con la maglia giallorossa ha collezionato, fino ad oggi, 615 presenze, segnando 63 reti nei suoi 18 anni di militanza. Tanti ne sono passati da quel 30 ottobre 2001. All'Olimpico si giocava Roma-Anderlecht, sesta e ultima partita del girone di Champions League della squadra capitolina. Al 71', sul risultato di 1-1, entrò in campo un ragazzino di 18 anni con la maglia numero 27. Oggi De Rossi occupa il secondo posto tra i calciatori con più partite nella Roma, alle spalle dello stesso Totti. È entrato a far parte del settore giovanile del Club nel 2000, arrivando a debuttare in prima squadra appunto nel 2001, prima di affermarsi rapidamente come uno dei migliori interpreti del suo ruolo. Presenza dominante nel cuore del centrocampo per quasi due decenni, De Rossi ha ufficialmente ereditato la fascia di capitano da Totti a seguito del suo ritiro nel maggio del 2017. È stato anche campione del mondo in maglia azzurra nel 2006 e con l'Italia ha giocato 117 volte, realizzando 21 reti. Ha partecipato a tre mondiali.

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