Juventus, De Ligt: "Che choc l'inizio in bianconero"

Il difensore olandese racconta la sua prima esperienza a Torino tra i falli di mano, le difficoltà e Ronaldo

De Ligt in gol in Serie A con la Juventus

De Ligt in gol in Serie A con la Juventus

Torino, 14 aprile 2020 - Una stagione a due facce per Matthijs De Ligt per il suo primo anno in Serie A: il suo arrivo alla Juventus aveva creato tantissime aspettative sia per il prezzo del cartellino che per le grandi prospettive di carriera, e dopo un inizio con difficoltà di ambientamento ha saputo trovare l'abilità per mostrarsi ai suoi livelli. Il centrale olandese si è raccontato in un'intervista ai suoi media nazionali per spigare questo impatto col calcio italiano. 

"Quando sono entrato per la prima volta mi sentivo come un bambino in un negozio di caramelle. C'era Buffon, c'era Ronaldo... Dopo due mesi ho sentito che potevo essere me stesso. Inizialmente era difficile, c'era pressione che è aumentata alla seconda partita quando ho fatto autogol" ha dichiarato De Ligt, che poi si è soffermato su come sia stata graduale la sua crescita.

"Passo dopo passo sono migliorato, in allenamento mi sentivo bene ma avevo bisogno di farne altro. La trattativa tra Juve e Ajax è durata molto, la scorsa estate sono arrivato più tardi degli altri e senza allenamenti ho dovuto giocare contro il Tottenham nel tour in Asia. Dopo venti minuti faticavo a respirare... Inizialmente on ero in forma e non giocavo così a zona. Prima stavo appiccicato all'attaccante, sono un giocatore che vuole vincere ed essere un esempio".

Fondamentale la fiducia che ha trovato si dall'inizio non solo da parte dei compagni ma anche dalla società. "Alla Juventus mi hanno detto che sono stato acquistato perché sono davvero maturo e so come gestire la pressione, hanno fiducia in me. Mi hanno detto che era complicato a 19 anni andare in un altro paese, però erano convinti che avrei giocato".

Impatto che era stato macchiato dai ripetuti falli di mano, un evento quasi surrealistico del suo inizio di stagione. "Quando ero sotto la doccia dopo la partita contro il Torino i compagni mi dicevano: è incredibile, è come se ci fosse una calamita nel tuo braccio! Quando commetto un errore però non sono il tipo che si arrabbia se qualcuno dice qualcosa, mi piace scherzarci sopra", ha detto De Ligt.

Il suo primo anno italiano ancora non è finito, ma l'aver conosciuto una fase critica ha fatto in modo di vederlo crescere e tanto sul fronte caratteriale, e con il rientro di Chiellini la sua ascesa sarà sicuramente aiutata da un veterano del ruolo, pronto a dimostrare che "la scelta migliore", come definita da De Ligt stesso in questa intervista, è stata davvero la Juventus.