Giovedì 25 Aprile 2024

Lazio, Correa: "Mi ispiro a Kakà. Voglio la Champions"

L'argentino nella stagione della consacrazione: "Vivo il calcio in modo forte, mi alleno tutti i giorni per far vincere la squadra"

Joaquin Correa

Joaquin Correa

ROMA, 14 novembre 2019 – Qualità tecniche indubbie, gli si rimproverava la poca freddezza sotto porta che era costata cara in diverse circostanze. Correa sta però rispondendo con i numeri e i fatti a chi lo aveva criticato. Ben 5 gol nelle ultime 5 partite di campionato, contro Atalanta, Fiorentina, Milan e Lecce. L’unica partita nella quale l’argentino non è andato a segno è quella contro il Torino, terminata 4-0 per i biancocelesti. Con le due reti al Lecce è arrivata anche la prima doppietta in carriera. Ora sono sei le reti totali del suo campionato, considerando anche quello della prima giornata a Marassi con la Sampdoria, la squadra che lo ha lanciato in Italia. Mai aveva segnato così tanto in un’intera stagione, quest’anno l’obiettivo è diventato invece la doppia cifra. "Io un bomber? Segnare è sempre una cosa bella. Sicuramente avevo tanta voglia di fare gol, contro l'Atalanta si è visto. Mi sono sentito colpevole per aver sbagliato un rigore all'ultimo minuto contro il Bologna, ci sono rimasto malissimo. Io vivo il calcio in modo forte. Poi quando ti sblocchi è sempre bello. Ma tutto lo staff, i compagni, i tifosi sono stati magnifici. Ho sentito solo cose buone, ti aiutano sempre nei momenti negativi. Mi alleno tutti i giorni per migliorare e cerco di far vincere la mia squadra in qualsiasi modo”, ha dichiarato l’argentino ai canali ufficiali della società. La sua seconda stagione nella Capitale può essere quella della consacrazione: “Il campionato è appena iniziato, non dobbiamo specchiarci e pensare che siamo già terzi. Dobbiamo credere in noi stessi, siamo forti e possiamo fare bene quest'anno. Poi ci sono tante squadre con una rosa importante e dobbiamo giocare tutte le partite per vincere". Poi sull’idolo da cui prendere ispirazione: “Ho sempre avuto un giocatore di riferimento: Kakà. Non era un bomber ma partiva da dietro e faceva tanti gol. Sicuramente è bellissimo giocare più vicino alla porta, segnare e fare le giocate decisive è più bello per tutti". Tanti anche i sogni da realizzare: "Ho tanti sogni, voglio vincere tutto quello per cui gioco. Un Mondiale, delle cose importanti. Adesso l'importante è arrivare in Champions. Comunque è stato bellissimo alzare la Coppa Italia, a dicembre possiamo vincere un altro trofeo. Vinciamo quello e poi pensiamo ad alzare l'asticella". Chiosa finale sulla Nazionale: “Ci tengo tanto. Quella dell'Argentina è sempre una maglia bellissima da indossare. Se assomiglia a quella della Lazio? Sì, sono bellissime tutte e due”.