Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, Gravina: "Non escludo lo stop alla Serie A se un calciatore è positivo"

Il presidente della Figc lo ha detto a Dribbling sulla Rai: "Dobbiamo essere realisti, c'è la possibilità"

Il presidente della Figc Gabriele Gravina (Alive)

Il presidente della Figc Gabriele Gravina (Alive)

Roma, 7 marzo 2020 - Se un calciatore della Serie A è positivo al Coronavirus si ferma il campionato? Non esclude l'ipotesi il presidente della Figc Gabriele Gravina, intervistato a Dribbling sulla Rai: "Dobbiamo essere realisti, c'è anche la possibilità, il rischio reale che qualcosa di questo tipo esiste. Adotteremo in quelle circostante tutti i provvedimenti necessari per garantire prima la tutela dei nostri atleti e poi capire che cosa si può fare e che impatto può avere sulla competizione sportiva". Quindi uno stop al calcio secondo il numero uno della Federcalcio è possibile: "Non possiamo escludere nulla né possiamo azzardare ipotesi che oggi non riusciamo ancora a prevedere".

La possibilità di non scendere in campo c'è anche per la Nazionale nelle sfide a Germania e Inghilterra, il presidente della Figc conferma: "L'amministrazione comunale di Norimberga chiederà alla Federazione tedesca di rinviare. In Inghilterra c'è una disposizione di sottoporre gli italiani che arrivano ad una quarantena, mi auguro che si possa comunque giocare rispettando anche qui il principio della salute di tutti i nostri tifosi ma comunque giocare almeno a porte chiuse". 

Secondo Gravina mercoledì il rischio di uno stop alla Serie A è stato "molto basso. C'è stato un confronto acceso, ma non avrei mai permesso un blocco di questo tipo. Abbiamo puntato sull'esigenza del calcio italiano, dei tifosi e, in ultimo, dell'interesse economico di tante società, raccogliendo l'invito del ministro Spadafora ad andare incontro alle esigenze degli italiani. Un evento a porte chiuse è però sicuramente monco". 

Infine, riguardo l'ipotesi mossa dal presidente della Juventus Agnelli su una Champions League senza i Club che hanno meno tradizione europea, il presidente della Federcalcio chiude: "Non la può accettare la Federazione come non lo possono accettare i principi sui quali si fonda il valore della competizione sportiva. Voi sapete io sono stato uno di quei protagonisti di una favola che è stata resa possibile grazie al valore sportivo. Come l'Atalanta oggi dimostra a livello non italiano, ma a livello internazionale. Ed un modello che genererà sicuramente uno degli effetti positivi per costruire anche una delle più belle storie del calcio italiano e anche del calcio internazionale".