Sabato 20 Aprile 2024

Sibilia (presidente Lnd): "Chi pensa ai dilettanti? Rischiamo di perdere 3mila società"

Il presidente delle Lega Nazionale Dilettanti ha ammesso la difficoltà del calcio dei più poveri, regioni, piccole province devastate dal virus che faticano a parlare di ripresa dei campionati: a rischio 3 mila società

Cosimo Sibilia, presidente Lnd e vice presidente vicario Figc

Cosimo Sibilia, presidente Lnd e vice presidente vicario Figc

Milano, 17 aprile 2020 – Il calcio professionistico prova a ripartire, ma quello dilettantistico non può avere lo stesso peso e la stessa autorità, rischiando di fatto di sparire. Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia prova a tenere la barra dritta e far sentire la propria voce, ma c’è il rischio che 3 mila società possano sparire a causa della crisi economica. E mentre la Serie A ha risorse per poter ripartire in sicurezza, il calcio dilettanti dovrebbe sobbarcarsi un aumento dei costi per via dei protocolli sanitari che non può sostenere.

RISCHIANO 3 MILA SOCIETA’ – Il presidente Sibilia, che è anche vice presidente della Figc, ha parlato a ‘Tutti Convocati’ su Radio 24, portando alla luce il drammatico problema dei dilettanti a corto di risorse e martoriati dal virus. “So benissimo che la Serie A è il traino del calcio, ma esistono anche i dilettanti – ha affermato – Sono in contatto con le regioni, le province delle zone più colpite e in questo momento si fa fatica a parlare di calcio”. Già, da un lato per ripartire serve la massima sicurezza, ma dall’altro c’è il problema delle risorse per mandare avanti il sistema dilettantistico: “Abbiamo 12 mila società e 1 milione di tesserati – ha proseguito – Stiamo parlando del calcio della formazione, delle piccole società, della base di questo sport e dell’aggregazione sociale. Noi abbiamo la necessità di essere sicuri dal punto di vista sanitario, servono esami per i giocatori e gli staff. Sono costi sostenibili? Chi le deve mettere le risorse? Attendiamo risposte”. Il rischio è di perdere tante società, la stima di Sibilia è durissima: “Potremmo perdere 3 mila società se continuiamo così" – ha avvertito il presidente, numeri che magari non impressionano i tifosi delle big d’Italia ma che inciderebbero nella vita sportiva di tutti i giorni, quelli fatti di piccole società, piccole scuole calcio, piccole realtà che aiutano i tratti sociali di un paese intero.