Los Angeles, 14 aprile 2020 - Quando uno è un campione sul campo da calcio, non sempre lo è anche nella vita. Perché la classe nel muoversi con il pallone fra i piedi non fa rima necessariamente con altrettanta bontà d'animo, intelligenza, empatia. Qualità che invece appartengono eccome a uno che, da giocatore della Juventus e della Nazionale azzurra, qualcosa ha vinto come Alessandro Del Piero. Un signore con la "S" maiuscola, all'interno e all'esterno del contesto calcistico: il modo garbato con cui ha accettato, a suo malincuore, il ben servito dal club di Andrea Agnelli è ancora negli occhi di tutti gli appassionati bianconeri, che ne vorrebbero un ritorno a Torino in qualità di dirigente.
Ma Del Piero è stato fuoriclasse apprezzato, o meglio, rispettato anche dai tifosi avversari, che ne hanno sempre riconosciuto il gran cuore. E, anche in tempi di Coronavirus, il fu "Pinturicchio" non si è smentito, dando una mano sostanziale al Children’s Hospital di Los Angeles, città che ormai lo ha adottato. Il campione del mondo del 2006 con l'Italia ha donato e consegnato dei pasti preparati dal suo ristorante "N° 10". Una maniera per far sentire la propria vicinanza in un momento complicatissimo per le strutture sanitarie di tutto il globo.