Giovedì 18 Aprile 2024

Coppa Italia, ricorso Inter per la squalifica di Lukaku: si punta al precedente del 2017

I nerazzurri, dopo la sospensione della squalifica della curva Juventus, faranno ricorso sullo stop inflitto a Lukaku: il precedente con Muntari nel 2017

Romelu Lukaku

Romelu Lukaku

Milano, 16 aprile 2023 - L’Inter farà ricorso contro la squalifica di una giornata rimediata in Coppa Italia da Romelu Lukaku nella semifinale di andata contro la Juventus. Il pareggio su rigore dell’attaccante nerazzurro, con esultanza con gesto a zittire tutti dopo i pesanti insulti razzisti, ha portato il direttore di gara Massa ad estrarre il secondo giallo e quindi il rosso, con successiva squalifica di Big Rom per la partita di ritorno. Nel frattempo, dopo la rissa a fine partita con le squalifiche ad Handanovic e Cuadrado, il Giudice Sportivo aveva poi squalificato la curva Juve per una giornata, ma il club bianconero ha successivamente vinto il ricorso e la sanzione è stata sospesa. Così, in questo brutto episodio di razzismo, ululati e gli epiteti ‘scimmia del c….’, a rimetterci per il momento è stata solo la vittima, ovvero quel Romelu Lukaku bersagliato dai razzisti e anche squalificato dalle istituzioni sportive italiane. Ma l’Inter presenterà ricorso per averlo al ritorno.  

C’è il precedenti di Muntari nel 2017

Il mondo dello sport si è stretto attorno a Romelu Lukaku. Oltre alla sua agenzia, messaggi di vicinanza sono arrivati anche dai big dello sport mondiale, Lewis Hamilton su tutti, ma anche Kylian Mbappé, oppure alcune squadre hanno esultato al gol come Lukaku, ad esempio l’Anderlecht, ma per il momento la vicenda punisce solo Big Rom e i tifosi razzisti individuati da filmati e immagini, mentre la squalifica della curva juventina è stata sospesa. Così l’Inter ha pensato di presentare ricorso, sfruttando un precedente, che non è quello di Lookman in un Udinese-Atalanta, ma quello del 2017 di Sulley Muntari. Allora nel Pescara, il centrocampista venne fatto oggetto di cori e insulti da parte dei tifosi del Cagliari e chiese la sospensione della partita all’arbitro Minelli. Il direttore di gara decise di far proseguire, allora Muntari andò su tutte le furie prima battibeccando con il pubblico, primo giallo, e poi decidendo di lasciare il campo. Le sue azioni portarono Minelli ad espellerlo dalla partita con conseguente giornata di squalifica. Il Pescara fece però ricorso e la corte sportiva d’appello della Federcalcio annullò la squalifica inflitta dal Giudice Sportivo. All’epoca si mosse anche l’Alto Commissario dell’Onu che sottolineò il comportamento del giocatore come ‘esempio e fonte d’ispirazione’, e forse rappresentò un fattore mediatico importante per far eco attorno al caso. Tra l’altro, gli ispettori della procura di quella partita segnalarono l'accaduto, i cori furono ben sentiti a causa del silenzio anomalo dello stadio per via di una protesta dei tifosi del Cagliari, ma gli ufficiali di gara non percepirono invece nulla, così il Giudice Sportivo motivò la decisione con questo dispositivo ‘Considerato che i pur deprecabili cori di discriminazione razziale sono stati percepiti nell’impianto in virtù anche della protesta silenziosa in atto dei tifosi (come segnalato dagli stessi rappresentanti della Procura federale) ma, essendo stati intonati da un numero approssimativo di soli dieci sostenitori e dunque meno dell’1% del numero degli occupanti del settore (circa duemila), non integrano dunque il presupposto della dimensione minima che insieme a quello della percezione reale è alla base della punibilità dei comportamenti in questione, peraltro non percepiti dagli Ufficiali di gara’. Muntari venne dunque squalificato ma la corte sportiva di appellò annullò la decisione de Giudice Sportivo. L’Inter spera in questo precedente per ottenere la vittoria del ricorso e avere Lukaku nella semifinale di ritorno a San Siro contro la Juventus. Leggi anche - L'Inter crolla anche col Monza: 0-1