Siviglia-Inter 3-2, Conte: "Nessun rimpianto. Futuro? Valuteremo col club. Vedute diverse"

Le parole del tecnico nerazzurro dopo la sconfitta in finale di Europa League

Conte (ANSA)

Conte (ANSA)

Colonia (Germania), 21 agosto 2020 – Tanta amarezza ma nessun rimpianto nelle parole di Antonio Conte, dopo la sconfitta per 3-2 rimediata dalla sua Inter nella finale di Europa League contro il Siviglia. A fare la differenza, come sottolineato dal tecnico nerazzurro, sono stati i dettagli: “La partita è stata dura ed equilibrata. Nel secondo tempo gli episodi potevano spostare le sorti del match. Abbiamo avuto un paio di situazioni potenzialmente favorevoli che non abbiamo sfruttato e poi arrivato l o sfortunato autogol di Lukaku e da quel momento è diventato tutto più difficile. Il Siviglia stava calando sul piano dell’intensità e della qualità del palleggio. I rimpianti comunque arrivano fino ad un certo punto perché i ragazzi hanno dato tutto contro una gara abituata a questo tipo di partite e molto esperte. Il Siviglia ha giocatori che hanno già vinto questa coppa e questo ha spostato l’ago della bilancia”. Conte ha poi affrontato il tema del futuro, ribadendo la necessità di un confronto con la proprietà, con la quale come ha sottolineato non mancano diversità di vedute, e aprendo anche al possibile addio: “Adesso ci prenderemo alcuni giorni di vacanza e poi a mente fredda ci incontreremo per fare una disamina della stagione. In maniera molto serena cercheremo poi di pianificare il futuro dell’Inter con o senza di me. L’annata è stata dura, adesso è giusto riposare e poi cercare di prendere la decisione migliore, con la massima cordialità e nel pieno interesse dell’Inter. Non c’è rancore anche se magari ci possono essere vedute diverse su alcuni fronti. Ringrazio la proprietà e chi mi ha dato la possibilità di fare questa esperienza veramente bella e importante. Ne è valsa la pena. Penso di aver dato tanto ma anche di aver ricevuto moltissimo dai miei calciatori. A mente fredda si faranno tutte le valutazioni. Quest’anno ho affrontato alcune situazioni che non mi sono piaciute, ho una famiglia e devo capire se la mia priorità è il calcio o la famiglia. Se alcune situazioni lavorative si ripercuotono sulla famiglia non va più bene. A tutto c’è un limite e devo capire fin dove si spinge il mio. Qualcosa è successo. Inutile girarci attorno. Bisogna capire se c'è la volontà di tutti di non passare un'altra annata così complicata. A Marotta e a tutta la dirigenza che era convinta quando mi ha scelto dirò sempre grazie”.