Lunedì 22 Aprile 2024

Inter, ora Conte ci crede: "Siamo a 6 punti e mancano 12 partite…"

Il tecnico nerazzurro pronto a lanciare la volata Scudetto, e se l’Inter non avesse perso i due scontri diretti…

Antonio Conte

Antonio Conte

Milano, 22 giugno 2020 - Spesso si dice che i campionati si vincono con le piccole, ma in questo caso l’Inter rischia di pagare a caro prezzo gli scontri diretti. La squadra di Antonio Conte, archiviato il successo con la Samp e pareggiato il numero di partite giocate, si ritrova a meno cinque dalla Lazio e meno sei dalla Juventus con dodici partite da giocare. In sostanza, i nerazzurri pagano le due sconfitte con la Juve e quella di Roma con la Lazio, altrimenti ora si parlerebbe di tre squadre in vetta alla classifica: su questo fronte l’Inter è chiamata all’ultimo salto di qualità.

CINISMO E SCONTRI DIRETTI – I tifosi interisti giustamente provano a sognare, dopo aver perso i due scontri diretti in trasferta nel girone di ritorno contro bianconeri e biancocelesti essere ancora in corsa per lo Scudetto rappresenta una occasione da non lasciarsi sfuggire. La missione è difficile, forse quasi impossibile, ma nelle prossime dodici partite le incognite saranno tante e forse anche i risultati contro pronostico. Provarci è lecito, lo sostiene anche Conte: "Vogliamo rimetterci in gioco - le parole del tecnico -. Mancano dodici partite e siamo a sei punti, mi auguro di avere tutti a disposizione e di poterci giocare le nostre carte anche se il margine di errore è minimo". Tradotto: all’Inter serve un filotto importante di vittorie sfruttando il momento opaco della Juventus, che avrà anche lo scontro diretto con la Lazio, provando a rimettere pressione sulle spalle altrui. E allora peccato per i big match lasciati per strada: "Se avessimo pareggiato gli scontri diretti saremmo a pari punti con la Juve… - chiosa Conte - "A noi serve veleno e cattiveria se vogliamo provare a fare qualcosa di straordinario". E siccome il margine di errore non esiste, le partite vanno chiuse con largo anticipo: "Dobbiamo ammazzare sportivamente l’avversario - ancora il tecnico -. Potevamo andare sul 3-0 e invece ci siamo ritrovati 2-1, ho rivisto un po’ Napoli dove la partita è stata chiara ma non abbiamo concretizzato". I numeri parlano chiaro, serve una impresa, ma fino a qui, nonostante l’eliminazione in coppa, l’Inter ha mostrato una maggior condizione rispetto alla Juventus, dimostrando di essere riuscita ad assimilare il nuovo modulo con il trequartista. Eriksen sta tornando e contro la Samp sono tornati anche i gol di Lautaro che di Lukaku, entrambi già considerati in crisi dopo la prima partita disputata al termine di tre mesi di stop. Da qui l’Inter può ricostruire la sua cavalcata.