Venerdì 19 Aprile 2024

Champions League, Napoli-Milan. Spalletti: "Ripartiamo dall'andata, ma con in più Osimhen"

Il tecnico toscano sogna l'impresa nel segno del nigeriano (ma senza Kim e Anguissa): "La rosa è ricca di alternative"

Luciano Spalletti (Ansa)

Luciano Spalletti (Ansa)

Napoli, 17 aprile 2023 - Il momento della verità è sempre più vicino: la posta in palio è un biglietto per le semifinali di Champions League e le contendenti sono Napoli e Milan. Il teatro dell'atto decisivo, in programma martedì 18 aprile alle 21, è un Maradona che per l'occasione ha anche fatto la pace con Aurelio De Laurentiis. L'imperativo è uno solo: ribaltare l'1-0 della gara di andata.

Le dichiarazioni di Juan Jesus

Un aiuto in più per gli azzurri, che dovranno rimontare la rete incassata della gara di andata per mano di Ismael Bennacer. Per farlo, oltre al supporto totale del pubblico amico, i partenopei potranno contare su un Victor Osimhen non ancora al top ma comunque determinato a partire dall'inizio a prescindere dalle condizioni di forma. Se queste sono le buone notizie, le cattive arrivano dal fronte disciplinare: per il secondo e decisivo round saranno fuori causa per squalifica André-Frank Zambo Anguissa e Kim Min-Jae, con quest'ultimo che sarà verosimilmente sostituito in difesa da Juan Jesus. Proprio il brasiliano ha aperto la consueta conferenza stampa della vigilia caricando innanzitutto l'ambiente in vista di una rimonta più che possibile. "Mi è già successo di ribaltare il risultato in Champions League e stavolta, rispetto ad allora, è anche più facile e non solo perché di fronte non abbiamo Leo Messi e Andres Iniesta". Per spuntarla contro un Milan che finora ha vinto entrambi i recenti confronti a referto servirà un Napoli senza sbavature (o quasi): a cominciare dall'aspetto caratteriale. "Dovremo avere consapevolezza della nostra qualità, magari ricordandoci i tanti punti che abbiamo di vantaggio in campionato. Sarà importante concentrarsi sul gioco senza cadere nei loro tranelli: già nella gara di andata - continua Juan Jesus - hanno provato a metterla sul piano nervoso, ma noi dovremo essere più svegli e più furbi". E se lo dice uno dei veterani della rosa c'è da fidarsi. "Io qui mi sento a casa e sono tra i più felici della pace fatta con i tifosi, che con il loro sostegno possono darci una bella mano: ho un legame importante con la società che tra l'altro di recente è stato suggellato con un rinnovo. Sono stato in diverse piazze importanti, ma in questa città si respira un clima vicino a quello del mio Brasile e di certo i risultati in campionato stanno aiutando a portare entusiasmo". La ciliegina sulla torta potrebbe essere avanzare in Champions League: per farlo il Napoli, privo della colonna difensiva Kim, deve però superare un Milan ricco di insidie. "Gioco in Serie A da tanti anni e mi sento pronto a disputare una partita del genere. Il compito per noi della retroguardia non sarà facile: temo tanto Rafael Leao e la sua qualità in diversi fondamentali, ma abbiamo le carte in regola per compiere quest'altra impresa".

Le dichiarazioni di Spalletti

Il microfono passa a Luciano Spalletti che, a dispetto dello svantaggio nel doppio confronto, della gara di andata cambierebbe poco o nulla. "Siamo usciti dal Meazza con uno svantaggio esiguo: in generale dovremo ripartire da una prestazione simile". Eppure, inseguire nel risultato non è proprio una consuetudine in questa stagione per un Napoli che ha invece dettato legge quasi su ogni fronte. "Penso che le situazioni importanti nascano da prove di un certo tipo: dovremo essere intensi e bravi a sfruttare gli spazi in velocità. Un'altra chiave dell'incontro sarà il possesso palla: se riusciremo a mantenere il controllo della sfera, mostrando la nostra qualità, avremo più chance di riuscire nell'impresa. La cosa fondamentale sarà però una sola: ragionare di squadra senza dare la precedenza ai singoli". Un concetto caro a Spalletti che torna anche quando vengono menzionati gli assenti illustri. "Non avremo Kim, ma Juan Jesus ha già giocato spesso in questa competizione. Per quanto riguarda invece Anguissa - continua il tecnico azzurro - avremo l'imbarazzo della scelta per sostituirlo: in rosa possiamo contare su tanti centrocampisti e ognuno ha le sue caratteristiche più o meno offensive o difensive. Qualche elemento mancherà, ma quel vuoto sarà compensato dalla presenza di Osimhen, che spesso può garantirci anche l'uomo contro uomo: potrebbe essere un'arma molto importante per noi contro una squadra che verrà qui a pressare e che nell'ultimo turno di campionato ha concesso un ampio riposo a quasi tutti i titolari". Insomma, nel Napoli del collettivo c'è spazio per tutti: un po' meno per Leo Ostigard, che tra campionato e Champions League sta faticando non poco. "E' un professionista eccezionale e uno dei calciatori più forti di testa che io abbia mai allenato. Se proprio devo trovargli un difetto, direi che è ancora un po' indietro rispetto agli altri nella costruzione dal basso e nel gioco in campo aperto. A parte questi piccoli nei, mi dispiace davvero tanto per lui e per tutti gli altri elementi che faticano a trovare spazio: davanti hanno dei giocatori fortissimi, ma sono convinto che questa stagione servirà per il loro futuro". Il presente parla invece di un Napoli a caccia dell'ennesima impresa: l'impressione è che per una volta il collettivo possa passare in secondo piano rispetto alla sfida a distanza tra Leao e Osimhen, gli uomini più attesi su entrambi i fronti. "In un certo senso sono due calciatori simili perché sanno risolvere da soli intere partite. Hanno un grande fisico e possono ancora migliorare molto sul piano tecnico: sarebbe bello averli entrambi a disposizione". Il sogno di molti allenatori, così come il sogno di Spalletti era vedere un Maradona finalmente compatto intorno agli azzurri: sogno destinato a diventare realtà grazie alla pace tra De Laurentiis e gli ultras. Un'arma in più per un Napoli che potrebbe dover affrontare la lotteria dei rigori per inseguire il sogno chiamato semifinale. "Abbiamo provato a prepararci a tutte le possibili evenienze: anche a quella dei tiri dal dischetto. Io ho una teoria: penso che i più bravi debbano calciare per primi, perché poi alla fine della sequenza potrebbe non esserci più spazio per loro".

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