Mercoledì 24 Aprile 2024

Serie A, Cellino punge ancora: “Qui a Brescia è una tragedia, si riparta l’anno prossimo”

Il presidente del Brescia conferma la sua posizione: non si gioca. L’azienda calcio può sopravvivere in autonomia

Massimo Cellino

Massimo Cellino

Milano, 15 aprile 2020 – Rimane ferma, dura, inamovibile la posizione del Brescia Calcio sull’eventuale ripresa della Serie A. Lo ha ribadito oggi a Tutti Convocati su Radio 24 il presidente delle rondinelle Massimo Cellino. Per il patron il calcio può sopravvivere in autonomia e, alla luce della difficile situazione lombarda, non sarebbe corretto giocare. L’idea di Cellino è fermare tutto e ripartire il prossimo anno.

"A Brescia una tragedia"

Parte dalla situazione bresciana l’arringa del presidente Cellino. Lo stesso invito rivolto al presidente federale Gravina è stato ripetuto oggi: “Stiamo vivendo una tragedia – ha affermato Cellino – Io vivo a Brescia e sto vedendo cose che non auguro a nessuno di vedere. Sono arrabbiato per questo. Sinceramente non capisco perché la Federazione continui ad assomigliare a un Governo con un sacco di commissioni: la Fifa dice finiamola qui, il Coni anche”.

"Il calcio può sopravvivere"

Ma può il calcio andare avanti senza l’ultima tranche di diritti tv, senza gli incassi da sponsor e botteghino? Cellino è sicuro: “I problemi economici sono utilizzati per nascondercisi dietro – ha attaccato – L’azienda calcio è l’unica in grado di risollevarsi e ripartire in autonomia: non chiede aiuti a nessuno. Ci si nasconde dietro consigli di burocrati non coinvolti in questo mondo”. Poi il Brescia, a rischio retrocessione e forse accusato di non voler riprendere per preservare la Serie A. Cellino non ci sta: “Se serve che il Brescia vada in B per salvare il calcio ci vado senza problemi e a testa alta”. Poi un commento sul taglio degli stipendi e il possibile calendario: “I giocatori sono pagati per giocare le partite e non per allenarsi – l’affondo del presidente – Sono sicuro che se stiamo fermi rinunceranno a qualcosa e compreranno una Lamborghini in meno, ma dobbiamo dire loro come stanno le cose. Non possiamo dirgli ti 'togliamo lo stipendio' e poi 'giocherai ogni tre giorni'. Ma qualcuno pensa alla prossima stagione? A settembre come ricominciamo senza vacanze? I giocatori si strappano…Ripartiamo l’anno prossimo e facciamo i bravi”.