Giovedì 25 Aprile 2024

Juve, spunta la "carta di Ronaldo". L'ingombrante documento che "non deve esistere"

Il "papello lusitano" rischia di complicare la posizione del club bianconero rispetto alle inchieste penali e sportive in corso

Cristiano Ronaldo

Cristiano Ronaldo

Roma, 19 gennaio 2023 - La 'carta famosa che non deve esistere tecnicamente', così come da intercettazione tra Cesare Gabasio, capo del pool legale bianconero e il ds Federico Cherubini, e giornalisticamente ribattezzata il 'papello lusitano' – un accordo sul debito residuo di 19,6 milioni di euro della Juve nei confronti di Cristiano Ronaldo prima del passaggio del giocatore al Manchester United – alla fine esiste. Eccome.

E' venuta a galla con uno scoop del Corriere della Sera – che ha pubblicato la foto del documento originale – e rischia seriamente di complicare la posizione del club bianconero rispetto alle inchieste penali e sportive in corso. Il colpo di scena arriva all'indomani dell' 'adieu' ufficiale di Andrea Agnelli alla Juventus, dopo aver presieduto per l'ultima volta il cda juventino e aver annunciato il “passo indietro” da tutte le società quotate della famiglia e cioè Exor e Stellantis.

Sul documento dal titolo “Accordo Premio Integrativo, Scrittura Integrativa”, acquisito dagli inquirenti durante una perquisizione nello studio dell'avvocato Federico Restano nel marzo dello scorso anno, si legge: “Egregio Signor Cristiano Ronaldo.... facciamo seguito alle intese intercorse e uniamo alla presente il documento relativo al premio integrativo riconosciuto a suo favore (Accordo Premio Integrativo) e l’ulteriore scrittura integrativa dell’Accordo Premio Integrativo (Scrittura integrativa) (..…) Nel confermare gli impegni assunti nei predetti documenti - si legge nel documento acquisito dalla Gdf- ci impegniamo altresì a consegnarvi entro il 31.07.2021 l’accordo Premio Integrativo ritrascritto sui moduli federali 'Altre Scritture' a oggi non disponibili, e la Scrittura integrativa debitamente sottoscritta”. Andando più avanti nella documentazione, il discorso sull'accordo è ancor più dettagliato: ”Nell’ipotesi in cui, a seguito di suo trasferimento definitivo, la condizione stabilita per la maturazione dei premi individuati non possa verificarsi, Lei avrà diritto a percepire un incentivo all’esodo...”. Quella scrittura privata, firmata solo dall'ex responsabile dell'area tecnica juventina Fabio Paratici e mai controfirmato da Ronaldo, secondo le ricostruzioni degli inquirenti sarebbe il modo in cui la Juve avrebbe versato a Ronaldo le mensilità arretrate accumulate nell'emergenza Covid. Questo esborso però, secondo gli investigatori, non sarebbe mai stato iscritto a bilancio e – nel caso in cui questa cosa venisse confermata – la situazione della Juve nell' “inchiesta stipendi” per cui è chiamata a rispondere in giudizio potrebbe complicarsi ulteriormente. Secondo quanto riportato dal 'Corriere' i magistrati avrebbero provato a chiedere a Ronaldo dell'accordo, ma l'attaccante tramite i suoi avvocati ha fatto sapere di non aver mai visto né firmato quei documenti.

Nel frattempo, sul fronte dei procedimenti sportivi, domani venerdì 20 gennaio è il giorno in cui la Corte d'Appello della Figc dovrà decidere se riaprire o meno il processo plsuvalenze – alla luce delle nuove carte provenienti dall'inchiesta penale 'Prisma' – per la Juve e gli altri club incolpati, già assolti con i loro dirigenti nel maggio scorso. Secondo gli 007 federali e il capo della procura federale Giuseppe Chiné, il quadro probatorio sarebbe cambiato notevolmente proprio alla luce delle conversazioni intercettate dagli investigatori nel corso delle indagini dell'inchiesta Prisma. Chinè non solo chiederà la riapertura del processo, ma formulerà anche le richieste di sanzioni. Quali? Nel primo processo chiese solo multe e inibizioni, ma bisogna vedere quanto le carte di Torino abbiano aggravato le posizioni dei protagonisti della vicenda.