Mercoledì 24 Aprile 2024

Milan, Calhanoglu sul saluto: "Politica è un'altra cosa". Per lui offerta del Galatasaray

Hakan Calhanoglu commenta il gesto del saluto militare. E intanto il Galatasaray lavora per portarlo il Turchia

Calhanoglu in azione in Francia-Turchia

Calhanoglu in azione in Francia-Turchia

Milano, 15 ottobre 2019 - Hakan Calhanoglu, tra mercato, nazionali e polemiche. Il fantasista del Milan è al centro di tanti sviluppi d'attualità calcistica, a partire dal caso dei calciatori della nazionale della Turchia e del loro saluto militare che si relaziona a quanto sta accadendo attualmente sul piano politico con il loro Paese. Anche nella partita con la Francia ci sono stati gesti inequivocabili da parte di alcuni dei calciatori della nazionale e a giudicare il fatto è stato Calhanoglu stesso che ha fine partita ha detto queste parole. "Gioco per la nazionale e quando lo faccio la politica è da un’altra parte. Noi giochiamo a pallone, ma siamo al 100% con la nostra nazione. Anche se comunque non sempre è tutto bello". 

Posizione intermedia in un momento sicuramente difficile da commentare. Calhanoglu è un tedesco naturalizzato turco per via delle sue origini e sicuramente può vivere in maniera meno diretta e più distaccata le vicende della Turchia. Lì però potrebbe finirci nel prossimo mercato visto che il Galatasaray in questi giorni ha avanzato delle offerte al Milan per il suo cartellino. Cifre ancora modeste, tanto che Maldini e Boban non sono usciti soddisfatti dai primi contatti con il club turco.

Si parla di una cifra attorno ai 6 milioni, troppo poco rispetto ai 22 pagati due estati fa per prelevarlo dal Bayer Leverkusen. In ogni caso il suo resta un profilo da valutare, soprattutto con la nuova gestione di Stefano Pioli che deve ancora decidere su quale profilo di qualità puntare. In un sistema di gioco ancora da definire, Calhanoglu potrebbe entrare in competizione soprattutto con Paquetà, per una scelta che il nuovo allenatore si troverà necessariamente a fare vista l'abbondanza di nomi in quella zona di campo. Problemi certamente più gradevoli rispetto a quelli del dover commentare dopo una partita di calcio dei fatti con sfondo bellico.