Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli, asse con l'Inter: piacciono D'Ambrosio e Vecino

Il neo allenatore Spalletti, ufficializzato in mattinata, vorrebbe ricongiungersi con due dei suoi più fedeli pupilli

Napoli, 29 maggio 2021 - Allenatore italiano, come aveva preannunciato giorni fa Aurelio De Laurentiis, ma anche un parco giocatori più azzurro e non solo per i classici colori della maglia del Napoli: l'arrivo di Luciano Spalletti, ufficializzato in mattinata da un tweet del presidente, porterà con sé un veloce processo di 'nazionalizzazione' della rosa, come si evince dai primi nomi richiesti dal neo tecnico dei partenopei.

La clausola libera-D'Ambrosio

Mattia Zaccagni, Davide Zappacosta, Emerson Palmieri ma non solo: l'ultima idea conduce a Danilo D'Ambrosio, nato tra l'altro a pochi chilometri dal capoluogo campano. Il classe '88 è attualmente al centro di un insolito scenario contrattuale: l'Inter ha appena esercitato l'opzione di rinnovo annuale, ma la sua permanenza è tutt'altro che certa. Colpa - se così si può dire - di una clausola che è nelle mani dello stesso D'Ambrosio, che potrebbe liberarsi a fronte di un'offerta più vantaggiosa. Le squadre alla finestra per accaparrarsi a zero il duttile jolly difensivo non mancano: Milan, Roma, Fiorentina e soprattutto Napoli osservano l'evolversi della situazione, con gli azzurri che da oggi in poi possono giocarsi la carta Spalletti per cercare di convincere il classe '88. Non solo: visto che il nuovo contratto firmato è di appena un anno, con uno stipendio da 2 milioni, al club partenopeo potrebbe bastare un biennale per spuntarla e ritrovarsi in rosa un giocatore che nel pacchetto arretrato può ricoprire proprio tutti i ruoli, oltre a diventare il pericolo numero uno quando il gioco si sposta nell'area di rigore avversaria.

Vecino, ci risiamo

D'Ambrosio potrebbe non essere l'unico elemento a transitare dall'Inter al Napoli: un altro pupillo di Spalletti è Matias Vecino, un nome che periodicamente fa capolino all'ombra del Vesuvio a prescindere dall'allenatore in panchina. Certo, la presenza del tecnico toscano, grande estimatore dell'uruguaiano, questa volta potrebbe convincere De Laurentiis, che in passato non si era mostrato troppo entusiasta all'idea di rilevare il classe '91. Altri tempi per la squadra e per la società, che oggi deve invece fare i conti - nel vero senso della parola - con un bilancio non ottimale che avrà come possibile conseguenza un mercato mirato. Il problema vero stavolta è l'ingaggio: Vecino guadagna 2,5 milioni netti a stagione, cifra considerata eccessiva a meno che l'uruguaiano non decida di spalmare il suo stipendio solo per ricongiungersi con uno degli allenatori che ha saputo valorizzarlo maggiormente in carriera.

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