Venerdì 19 Aprile 2024

Calciomercato Napoli, dilemma top player per De Laurentiis

Il patron sembra combattuto sulle prossime strategie di mercato: continuare su questo solco o tentare un colpo da 90, soprattutto per rispondere alla Juventus?

Aurelio De Laurentiis

Aurelio De Laurentiis

Napoli, 15 luglio 2018 - Con l'indiscrezione emersa nelle ultime ore su un presunto contatto tra il Napoli e Cristiano Ronaldo, il dilemma di Aurelio De Laurentiis entra ulteriormente nel vivo: puntare su un cosiddetto top player sarebbe un investimento giusto o sbagliato per il suo club?

Il presidente del Napoli ha rivelato oggi in un'intervista radio: "Mendes in una chiacchierata disse: 'Prenderesti Ronaldo?'. Io gli ho detto che ero spiazzato, gli avrei detto subito di sì. Poi riflettendo gli ho fatto una proposta: avevo bisogno dei primi 250 milioni di fatturato che rappresentano il border line per noi". Il patron azzurro ha spiegato: "L'arrivo di Ronaldo al Napoli avrebbe portato un effetto che non si vede da tempo, così come sarà alla Juventus ovviamente, un effetto stordente. Però poi bisogna anche saper riflettere. Quest'anno abbiamo già fatto quattro innesti. E allora io che faccio, sacrifico tutto per Ronaldo? Perché poi tutti devono giocare per Ronaldo". PERCHE' SI' - Il partito favorevole a un botto di mercato fa leva soprattutto sull'aspetto psicologico: rispondere alla rivale Juventus sembra quasi un obbligo almeno per non far partire il duello scudetto già con una forbice tecnica sulla carta più ampia dello scorso campionato. Inoltre, c'è una sorta di mannaia mediatica che pende sulla testa di De Laurentiis, spesso tacciato dai tifosi azzurri di non spendere abbastanza per rendere ulteriormente competitivo il Napoli. Questo appetito è lievitato ancora di più dopo la firma di Carlo Ancelotti, visto dalla piazza come il grimaldello per puntare ai cosiddetti top player. Finora il mercato del club partenopeo, in questo senso, non ha portato i grandi nomi tanto auspicati che potrebbero mettere al riparo De Laurentiis da eventuali critiche qualora arrivassero risultati non all'altezza delle aspettative. L'impressione è che neanche l'esplosione nell'amichevole di ieri contro il Gozzano di Fabian Ruiz possa saziare la fame sul mercato dei tifosi azzurri. Fame che però deve fare i conti - è proprio il caso di dirlo - con le casse del Napoli. PERCHE' NO - La società campana non ha infatti la disponibilità economica della Juventus, né il medesimo fatturato. In più, la squadra sembra aver trovato una sua quadratura (quasi) perfetta dal dopo Higuain in poi: via il faro centrale, spazio a una formazione più equilibrata e ''democratica''. Basti pensare al numero di giocatori mandati in gol dagli azzurri nella scorsa stagione. Oltre all'aspetto finanziario, a pesare sulla ritrosia di De Laurentiis c'è anche un discorso quasi emotivo: il patron ha lasciato intuire senza mezzi termini di essere rimasto scottato dai casi Cavani prima e Higuain poi, ovvero di giocatori nati o rinati all'ombra del Vesuvio e in un certo senso scappati davanti alle lusinghe del denaro o del potere. Tralasciando il fronte Pipita, più chiuso che mai, De Laurentiis vorrebbe evitare un Cavani-bis, riprendendo un calciatore che a cui nel frattempo sono aumentati sia gli anni sulla carta d'identità che lo stipendio, per poi dover sacrificare un investimento nel vero senso della parola come Arkadiusz Milik, che non vede l'ora di prendersi finalmente il Napoli.