Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, l'Aic non ci sta: "Discriminatorio non far ripartire subito il calcio"

L'Assocalciatori attraverso un comunicato ha chiesto l'intervento del governo per consentire quanto prima almeno la ripresa degli allenamenti individuali

Il presidente di AIC Tommasi (ANSA)

Il presidente di AIC Tommasi (ANSA)

Roma, 29 aprile 2020 – Fa discutere nel mondo del calcio la scelta del governo di non consentire gli allenamenti di squadra almeno fino al 18 maggio. Dopo le dure critiche del capitano della Lazio Marco Parolo, infatti, anche l’Associazione Italiana Calciatori, presieduta da Damiano Tommasi, ha preso posizione lamentando la disparità di trattamento rispetto agli sport individuali: “L'Assocalciatori manifesta le proprie perplessità – si legge nel comunicato AIC – nonché la sorpresa, in merito alla decisione del Governo sulla modalità di ripartenza dello sport italiano. Si ritiene, infatti, discriminatoria, prima ancora che illogica, l’idea di far riprendere l'attività negli impianti sportivi ai tesserati di discipline sportive individuali e non consentire ai calciatori professionisti – così come ad altri atleti tesserati per discipline di squadra – lo svolgimento di allenamenti in forma individuale nei centri sportivi, come peraltro già consentito nel mese di marzo 2020. La norma, inoltre, rischia di produrre un aggravamento e non il contenimento del rischio.”

L’AIC ha quindi chiesto un nuovo intervento governativo per consentire ai calciatori quantomeno di iniziare a prepararsi a livello individuale in vista della possibile ripresa collettiva: “Per il lavoratore sportivo la fase di riatletizzazione dopo questo stop obbligato è un passaggio necessario e utile anche ad evitare infortuni e per essere pronti per iniziare il 18 maggio gli allenamenti di gruppo; non v’è che non veda come sia sicuramente più pericoloso fare attività individuale nelle zone cittadine e su superficie inidonee. Rimane l’auspicio di un pronto intervento del Governo utile ad eliminare le evidenti distorsioni che deriveranno dalla applicazione delle norme contenute nel DPCM del 26 aprile”