Stangata badanti, governo pronto a correre ai ripari. "Fondo speciale contro il caro colf"

Il sottosegretario al Lavoro, Durigon: aiuti come per le bollette, prepariamo un emendamento alla manovra

Roma, 2 dicembre 2022 - Un fondo ad hoc per ridurre l’impatto dell’aumento delle buste paga di colf e badanti sulle famiglie e nello stesso tempo combattere la piaga del lavoro nero. Claudio Durigon, 51 anni, ex sindacalista e sottosegretario al Lavoro in quota Lega, annuncia che il governo sta valutando come intervenire per evitare un nuovo salasso, dopo quello delle bollette. Ed è probabile che già nei prossimi giorni, sarà presentato un emendamento alla Finanziaria. "Le famiglie sono al primo posto nell’agenda del governo, sono al centro del nostro programma – spiega il sottosegretario –. E lo abbiamo dimostrato anche nell’ultima manovra, nonostante le poche risorse finanziarie a nostra disposizione. Non le lasceremo da sole neanche in questo caso".

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Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon (foto Ansa)
Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon (foto Ansa)

Però con un’inflazione che sfiora le due cifre, era evidente che anche gli stipendi di colf e badanti sarebbero aumentate.

"Come è giusto che sia. Ma, accanto al diritto sacrosanto di chi lavora di veder aumentata la busta paga, bisogna difendere anche le famiglie, non possiamo voltarci dall’altra parte. Interverremo, come già abbiamo fatto per calmierare l’effetto del caro energia sulle bollette. Trovando un punto di equilibrio".

Del resto, l’aumento degli stipendi non solo rischia di aprire una nuova voragine nei bilanci degli italiani ma anche di favorire il sommerso. Che cosa si può fare?

"Questo è un tema molto importante, che abbiamo ben presente. Non a caso, in questa Finanziaria, siamo intervenuti con i voucher, proprio per dare una risposta alla piaga del lavoro nero. Anche qui stiamo studiando una soluzione adeguata".

Torniamo al caro-stipendi. Pensate, per caso, a una riedizione dei bonus?

"È vero che in passato ci sono stati tanti strumenti di questo tipo, penso al bonus famiglie o, ancora, al bonus badanti. Ma, considerando i margini molto stretti della finanza pubblica, credo che ora sarà difficile riproporli. Ma questo non significa che saranno cancellati per sempre. Anzi, con la prossima Finanziaria, potremmo anche pensarci. E, soprattutto, inquadrandoli nel decreto lavoro che stiamo studiando. Troveremo una risposta a questa tematica".

Ma nell’immediato che cosa si può fare?

"Si potrebbe pensare a un fondo ad hoc, da inserire già in Finanziaria, destinato non solo a compensare in qualche modo l’effetto del caro-stipendi, ma anche di dare una risposta al lavoro nero".

Ci sarà un emendamento, quindi?

"Stiamo lavorando in quella direzione. Ma di più non posso dire".

Riuscirete a compensare gli aumenti di stipendio?

"Stiamo facendo i calcoli, ma contiamo di fronteggiare quasi tutto l’effetto dell’inflazione e nello stesso tempo evitare che si diffonda il lavoro nero".

Il costo del lavoro, comunque, resta uno dei grandi temi del nostro Paese.

"Non c’è dubbio. Abbiamo concentrato quasi tutte le risorse sul caro bollette. Ma abbiamo anche dato segnali importanti su questo fronte, tagliando di due punti il cuneo fiscale fino a 35mila euro e di 3 punti fino a 20 mila euro. Si tratta di una leva importante per lo sviluppo".