Giovedì 18 Aprile 2024

Arbitri aggrediti, la Figc pronta a inasprire le pene

I dati allarmanti della Federcalcio sulle aggressioni ai fischietti: 217 solo nella stagione in corso, la maggior parte delle vittime ha un’età compresa tra i 14 e i 18 anni

Una terna arbitrale

Una terna arbitrale

Roma, 25 marzo 2023 - Di settimana in settimana si moltiplicano le vigliacche aggressioni nei confronti di direttori di gara, spesso nelle categorie giovanili e nei campionati minori, lontane dagli occhi del grande pubblico. Proprio la disastrosa condizione della categoria arbitrale italiana è stata oggetto di dibattito nel consiglio Figc del 14 marzo, con il presidente Gravina che ha affermato "è chiaro che chi tocca l’arbitro dovrà uscire dal mondo del calcio", preannunciando un inasprimento delle pene per società, dirigenti e giocatori coinvolti.

I dati che emergono dall’ultimo report della Federcalcio sono incresciosi: 217 le aggressioni totali solo nella stagione in corso di cui 135 commesse da calciatori, 67 da dirigenti e 15 da esterni, la maggior parte delle vittime ha un’età compresa tra i 14 e i 18 anni, a conferma del fatto che l’indecoroso ricorso alla violenza parte dalle categorie di giovanissimi. Di seguito riportiamo alcuni dei casi più eclatanti avvenuti nelle ultime due stagioni.

Roma, categoria Under 16 regionale si disputa l’incontro tra Fiano Romano e Tivoli Calcio, il direttore di gara procede all’espulsione di un giovane calciatore della Tivoli e in risposta riceve uno schiaffo al volto, la gara verrà sospesa e il giudice stabilirà la sconfitta a tavolino per la Tivoli, oltre ad un’ammenda da 200 euro e 4 anni di squalifica per il calciatore. Firenze, categoria Under 18, incontro tra Virtus Laurenziana e Limite Capraia, un calciatore della Limite Capraia rivolge espressioni ingiuriose nei confronti dell’arbitro il quale lo espelle, all’estrazione del cartellino rosso riceve un pugno sul polso e nel tentativo di raccogliere il cartellino uno sputo sulla scarpa, la partita viene sospesa e alla società empolese viene riconosciuta la responsabilità oggettiva, pena la sconfitta a tavolino e la squalifica per due anni nei confronti del calciatore.

Rimaniamo a Firenze, lo scorso 11 febbraio durante un match valevole per la categoria Under 16 regionali tra Sancat e Molinese un dirigente della Sancat ha prima insultato e poi raggiunto l’arbitro negli spogliatoi aggredendolo fisicamente, il Comitato provinciale di Firenze ha stabilito una pena di due anni per il dirigente, il quale è stato prontamente allontanato dalla società. In Lombardia lo scorso 17 marzo durante una gara tra Colicodervese e Vertovese valevole per la categoria Allievi regionali, un 17enne calciatore della Colicodervese ha colpito al volto il direttore di gara con tre pugni, provocando stando alla prognosi “infrazione delle ossa nasali”, a poco son servite le scuse del calciatore a cui è stata imputata una squalifica fino a Marzo 2028.

A Genova si son susseguiti due episodi nel giro di pochi giorni, nella partita tra Recco e Atletico San Salvatore valevole per la seconda categoria, il presidente del Recco ha sferrato un pugno nei confronti del direttore di gara, costando alla propria società la sconfitta a tavolino e aggiudicandosi tre anni di squalifica. Sempre nel genovese un giovane arbitro durante la direzione dell’incontro tra Nuova Oregina e Anpi Cassazza (Under 14) è stato aggredito da un 44enne dirigente della Nuova Oregina, il quale è stato squalificato fino a marzo 2028.

Uno degli episodi è avvenuto in Sicilia in cui la partita tra Villarosa e Pro Falcone si è trasformata in una vera e propria caccia all’uomo ai danni del direttore di gara, reo di aver concesso troppo recupero, a seguito delle aggressioni è stato prima ricoverato e poi dimesso dall’ospedale con una prognosi di “trauma policontusivo da aggressione fisica”. Proprio i direttori protagonisti, loro malgrado, di questi due casi erano presenti a Coverciano a fianco del ct Mancini durante la conferenza stampa di inizio raduno, con uno dei due giovani arbitri che ha affermato “noi arbitri siamo persone come loro: non devono vederci come nemici”. Ha concluso Roberto Mancini con una frase che annuncia una speranza nei confronti dei ragazzi "il calcio è il gioco più bello del mondo, quando siamo bambini tutti vogliamo giocare, ma senza arbitri non si può. Auguro a chi è accanto a me che possa arrivare fino in Serie A".