Allegri: "Ho rifiutato due volte il Real Madrid"

Il tecnico bianconero: "Avevo firmato per il Real. Poi la mattina ho chiamato il presidente Perez e gli ho detto che non sarei andato perché avevo scelto la Juventus"

Massimiliano Allegri

Massimiliano Allegri

Torino, 31 marzo 2022 - Massimiliano Allegri vicino, vicinissimo alla panchina del Real Madrid prima di tornare alla Juventus. Lo si sapeva già, ma il tecnico livornese lo ha ribadito in un'intervista rilasciata a GQ. "L’ho detto e lo ripeto: quest’anno avevo già firmato un accordo con il Real Madrid. Poi la mattina ho chiamato il presidente Perez e gli ho detto che non sarei andato perché avevo scelto la Juventus. Mi ha ringraziato, da quando mi ha chiamato la Juventus a maggio non ho avuto nessun dubbio - sottolinea Allegri - A livello professionale sarebbe stato il coronamento di un percorso, certo: Milan, Juve, Real. Ma nella vita non si può avere sempre tutto e io sono davvero contento e orgoglioso di aver allenato per quattro anni il Milan e ora essere al sesto in un club come la Juventus. Al Real ho detto no due volte. La prima è stata mentre ero in fase di rinnovo con la Juve: dissi al presidente del Real che avevo già dato la mia parola ad Andrea Agnelli”.

"Momento giusto per tornare"

Sull'esperienza in bianconero e sulla scelta di rientrare a Torino, Allegri aggiunge: "Era il tempo giusto. Sono stato fermo parecchio, sarei comunque tornato ad allenare, avrei potuto farlo prima ma poi sono subentrate anche questioni personali e di famiglia. Nel 2018 è venuta a mancare mia madre, quindi nel 2019 non mi volevo allontanare troppo, e ne ho approfittato per stare vicino a Giorgio, il mio figlio più piccolo, la grande ormai vive a Milano ed è autonoma; mio padre è a Livorno e ha risentito molto della mancanza di mia madre. La decisione di tornare alla Juventus, oltre al fatto di essere legato alla proprietà e al club, è anche frutto del desiderio di stare accanto a mio figlio, che vive a Torino con la madre. Sono uno a cui piace avere tutti gli affetti vicini”.

Leggi anche: Ranking Uefa, l'Italia resta sesta