Agnelli: "Sì alla Serie A all'estero, alla Superlega e alla terza coppa europea"

Il presidente della Juventus, nonché dell'ECA, è intervenuto in occasione dell’apertura del terzo World Football Summit organizzato a Madrid.

Andrea Agnelli durante l’apertura del terzo World Football Summit

Andrea Agnelli durante l’apertura del terzo World Football Summit

Madrid, 24 settembre 2018 - Gare di Serie A e degli altri campionati nazionali da disputare all'estero, la nascita di una terza competizione europea e della Superlega: sono questi gli argomenti più caldi affrontati da Andrea Agnelli, presidente della Juventus e dell'ECA (European Club Association), intervenuto in occasione dell’apertura del terzo World Football Summit organizzato a Madrid.

SERIE A OLTRE I CONFINI - "So che qui in Spagna il tema è caldo per l’idea di Javier Tebas, che ha lavorato benissimo in questi anni per far crescere nel mondo il marchio della Liga, di portare una gara di campionato negli Stati Uniti. In Italia abbiamo già esportato la Supercoppa ma è più facile, visto che è fuori dal calendario - sottolinea Agnelli - Abbiamo l’esempio di grandi competizioni come la NFL o la NBA che esportano le proprie partite, quindi la cosa va considerata. L’idea per tutti è quella di raggiungere un’audience globale e per questo viaggiamo durante l’estate verso l’Asia o gli Stati Uniti. L’importante però è che con la UEFA si trovi una soluzione comune per tutti e non ci si limiti a iniziative isolate".

VERSO UNA SUPERLEGA - "Ne abbiamo già parlato e continueremo a farlo. L’idea di campionati transnazionali è sul tavolo - continua il numero uno dell'ECA - perché l’esperienza dei diritti tv venduti in maniera comunitaria e non singola ci ha insegnato che uniti si guadagna di più, il prodotto si vende meglio”.  TERZA COMPETIZIONE EUROPEA - “Si era parlato di allargare l’Europa League da 48 a 64 squadre mentre è meglio ridurla a 32 e creare un’altra competizione con lo stesso numero di squadre - il pensiero di Agnelli - Verrebbero coinvolti lo stesso numero di club ma con un trofeo internazionale in più da vincere e la possibilità di creare competizioni equilibrate che sono più interessanti e dove tutti possono crescere”.