Roma, 3 giugno 2014 - Non ne sentivamo la mancanza, ma sul calcio italiano torna l'ombre delle scommesse. Sotto i riflettori dell'Unione Europea ci sono nove match sospetti del campionato italiano. Tra questi, Catania-Atalanta, finita con la vittoria per 2-1 dei siciliani già retrocessi nell'ultima giornata di campionato. Una partita, quella giocata il 18 maggio scorso, che sul piano calcistico ha offerto ben poco.

E' quanto appare nel rapporto 2013-2014 presentato al Parlamento europeo da Federbet, la Federazione di operatori del settore scommesse che combatte la manipolazione nello sport. Le altre ombre riguardano principalmente la Lega Pro e la serie B. Le partite sotto esame sarebbero 500 in tutta Europa solo nell'ultima stagione (110 truccate "fuori da ogni dubbio").

L'Italia è al secondo posto dopo la Gran Bretagna, a quota 13, e prima della Bulgaria, considerata la nazione con maggiore corruzione nel settore in Europa. Un giro d'affari a livello mondiale, quello del calcioscommesse, che supera i 500 miliardi, il 10% dei quali, secondo le autorità europee, derivanti da corruzione e manipolazione dei risultati delle partite.

Una pratica, ha sottolineato l'europarlamentare Tarabella, "che riguarda sia campionati ad alto livello, come Championsed Europa League, ma anche divisioni inferiori, amichevoli e campionati femminili, in quanto meno controllati".  Oltre il calcio, anche i campionati di tennis, basket e pallavolo femminile sono interessati dal fenomeno. 

L'Atalanta, tramite un comunicato, ha rivelato che era già al corrente dei flussi sospetti di scommesse attorno alla sfida con il Catania, sottolineando di aver allertato gli organi federali: "In relazione alla notizia emersa poche ore fa sui mezzi di informazione - precisa la nota -, circa anomalie sulle scommesse inerenti la partita Catania-Atalanta, l'Atalanta precisa che, già 2 settimane fa, aveva ricevuto la medesima informazione da un professionista che si occupa di monitorare i flussi delle scommesse".