Monaco di Baviera, 29 aprile 2014 - Per il Bayern Monaco dopo la sconfitta dell’andata quella con il Real Madrid doveva essere la partita del riscatto, della rimonta, in un ambiente che a detta di Beckenbauer sarebbe stato infuocato. Invece all’Allianz Arena nella semifinale di ritorno di Champions League è andato in scena il ‘de profundis’ dei campioni di Germania, che sono crollati sotto i colpi di Ronaldo e compagni perdendo 4-0 una partita che di fatto non è mai stata giocata, dato che gli spagnoli si sono portato sul doppio vantaggio dopo soli venti minuti di gioco. Gli uomini copertina del successo sono Sergio Ramos e Cristiano Ronaldo. Il primo sblocca la partita con due gol di testa che di fatto chiudono i conti qualificazione, il secondo aumenta il proprio bottino personale scrivendo nuove pagine di record: sono 250 le reti segnate con la camiseta blanca, mentre salgono a 16 i gol realizzati in questa edizione di Champions League (record assoluto), che gli consentono di staccare Lionel Messi e José Altafini, fermi a 14. E’ anche la vittoria di Carlo Ancelotti su Pep Guardiola: le merengues hanno surclassato i bavaresi sotto ogni aspetto, da quello tattico e fisico, fino a quello mentale. Il tecnico di Reggiolo riesce così al primo colpo in ciò che non era riuscito il suo predecessore José Mourinho: riportare il Real Madrid in finale di Champions League. A separare gli spagnoli dalla ‘Decima’ ora c’è solo un avversario, l’Atletico Madrid o il Chelsea, nella finalissima di Lisbona in cui a prescindere da chi avrà di fronte la ‘Casablanca’ partirà con i favori del pronostico.

Dopo l’1-0 dell’andata, Guardiola opta per un atteggiamento più offensivo con un centravanti vero, Mandzukic, supportato da tre trequartisti come Ribery, Muller, la novità rispetto alla gara del Bernabeu, e Robben. Dall’altra parte Ancelotti schiera la formazione tipo con Bale e Cristiano Ronaldo perfettamente recuperati e al 100%. Fin dalle prime battute emerge come gli ospiti siano messi meglio in campo, al cospetto di un avversario che, proprio come all’andata, fa possesso palla ma non riesce a rendersi pericoloso. Già al 9’ Bale potrebbe portare in vantaggio gli spagnoli, ma il pallonetto del gallese dopo un errore di Neuer finisce alto. Al 16’ l’Allianz Arena però ‘gela’ per la prima volta in una serata che i tifosi bavaresi ricorderanno a lungo. Sergio Ramos infatti stacca più in alto di tutti sugli sviluppi di un corner e di testa mette la palla là dove Neuer non può arrivare. Per i padroni di casa la situazione si fa complicata, ma diventa durissima quattro minuti dopo quando ancora il difensore spagnolo, questa volta sugli sviluppi di un calcio di punizione, in tuffo realizza il 2-0. Sono passati solo venti minuti, ma di fatto i giochi qualificazione sono già in archivio. Il Bayern è stordito e fatica a riorganizzarsi, così è ancora il Real a spingere sulle ali dell’entusiasmo. Ronaldo al 27’ calcia di poco a lato, ma qualche minuto dopo cala il tris dopo una bella azione in contropiede iniziata da Di Maria e finalizzata dal portoghese su assist di Gareth Bale.

Nella ripresa di fatto le due squadre giocano solo per onor di firma. Guardiola tenta di cambiare le carte in tavola inserendo Javi Martinez al posto dello spento Mandzukic, ma il Bayern Monaco, a cui servirebbero 5 gol per passare il turno, mentalmente è già negli spogliatoi. Robben tenta al 12’ con uno dei suoi tiri a giro di sinistro di rendere meno amara la sconfitta, ma la sua conclusione si spegne di pochissimo sul fondo. Qualche minuto dopo dalla parta opposta ci prova Ribery, ma Casillas controlla agevolmente. La partita prosegue su ritmi blandi senza grosse emozioni, ma c’è ancora tempo per vedere il gol numero 250 di Cristiano Ronaldo con la maglietta del Real Madrid: il portoghese va a segno al 44’ su calcio di punizione per il poker finale, che spedisce la squadra di Ancelotti nella finale di Lisbona e sancisce il tramonto del ‘tiki taka’ di Guardiola, che vede ora la sua panchina un po’ meno salda vista la pesante sconfitta e le critiche piovutegli addosso dall’ambiente tedesco.