Milano, 9 novembre 2013 - L'ultima da presidente da Massimo Moratti, la prima dopo il grave infortunio di Javier Zanetti. La notte di Inter-Livorno resterà impressa per l'ovazione che San Siro ha regalato a due icone nerazzurre. Il patron, che venerdì ratificherà il passaggio di consegne con Erick Thohir, è stato salutato da quattro striscioni esposti dalla Nord e un sentito "Grazie presidente". Il capitano, già in panchina a Udine, è invece tornato in campo sette mesi dopo quella maledetta rottura al tendine d'Achille dello scorso aprile a Palermo.

La partita, tutt'altro che emozionante, è stata vinta2-0 dai nerazzurri, aiutati alla mezz'ora da un erroraccio del 'loro' Bardi e dal raddoppio nei minuti finali di Nagatomo. Troppo tenero il Livorno per impensierire la squadra di Mazzarri, ora più vicina al terzo posto in attesa dello scontro tra Juventus e Napoli.

La cornice iniziale è dedicata al presidente. In campo, invece, latita lo spettacolo nel primo tempo di San Siro. Mazzarri schiera il tradizionale 3-5-1-1: Palacio unica punta, Guarin alle sue spalle. Ma l'Inter fatica ad accelerare il ritmo e il Livorno si guarda bene dal crearle problemi. La conseguenza è che non si registrano azioni degne di nota, né da una parte né dell'altra, e a sbloccare il risultato ci vuole un pasticcio di Bardi. Il portiere del Livorno 'regala' il vantaggio ai nerazzurri deviano malauguratamente nella propria porta un cross innocuo di Jonathan. Inter avanti con il minimo sforzo alla mezz'ora. In chiusura di tempo, squillo di Alvarez che prova il destro dai 25 metri: stavolta l'estremo difensore amaranto è attento e si allunga per la deviazione in angolo.

La ripresa sembra presagire lo stesso copione del primo: le squadre faticano terribilmente a tessere una manovra davvero efficace. Anche se il Livorno, rispetto ai 45' iniziali, esce
maggiormente dal guscio. Per dare la scossa, quindi, Mazzarri richiama un opaco Alvarez ed inserisce Kovacic. Nicola si affida invece ad Emeghara, che rileva Siligardi. Al 20' grande occasione per i nerazzurri, sprecata da Palacio: l'argentino, a tu per tu con Bardi, si vede 'stoppato' da Valentini. Altro cambio nell'Inter, con Belfodil che va a rinforzare il reparto offensivo sostituendo Guarin. Ci prova Cambiasso, in mischia, ma il destro dell'argentino nello stretto è preda di Bardi (28').

Al 37', standing ovation di San Siro per il ritorno in campo di capitan Zanetti, 195 giorni dopo l'infortunio al tendine d'Achille. E' Taider a lasciargli il posto. E proprio da un recupero dell'infaticabile argentino nasce il raddoppio dell'Inter. Kovacic, ricevuta palla al limite, si libera di Ceccherini e serve con un geniale tocco sotto Nagatomo: il giapponese, davanti a Bardi, non sbaglia. 2-0 al 46' e partita chiusa.

ZANETTI - "Ho lavorato tanto e, subito dopo l’infortunio, mi sono ripromesso di rientrare, per giocare almeno un’altra partita con l’Inter: ci sono riuscito, per questo sono ancora più emozionato. Non è facile rientrare da un infortunio simile a 40 anni e devo ringraziare tutti: dal presidente, ai fisioterapisti, ai tifosi. Il presidente merita gli applausi di stasera, perché ha dato tantissimo all’Inter: con lui c’è sempre stato un rapporto umano, al di là di quello che può esserci fra giocatore e presidente. Adesso dobbiamo rientrare nella lotta per qualcosa d’importante".