Bari, 23 maggio 2011 - Magari sono solo coincidenze, ma per gli addetti ai lavori è un segno del destino. Francesco Grandolfo, classe 1992, un’indimenticabile tripletta alla sua terza presenza in A domenica scorsa sul campo del Bologna, potrebbe essere il nuovo Antonio Cassano, l’ennesimo prodotto del florido vivaio del Bari.

I due hanno già qualcosa in comune: entrambi sono nati nel mese di luglio, entrambi hanno tirato i primi calci con la Pro Inter (Grandolfo dall’età di 8 anni), entrambi hanno segnato giovanissimi il primo gol in serie A.

Entrambi, e in prospettiva futura è la cosa più importante, sono assistiti dall’avvocato Giuseppe Bozzo, uno che di campioncini in erba ne capisce.

Tant’è che ieri ha inviato a Bari un suo collaboratore per “marcare” stretto il giovanotto ed evitargli lo stress da interviste.

"Domenica notte non sono riuscito a dormire - dice Grandolfo -, le emozioni sono state tante. Dopo il primo gol sono andato subito ad abbracciare il mister, senza il suo aiuto non avrei potuto vivere questa esperienza".

I paragoni, come detto, già si sprecano. Cassano da una parte, Ventola dall’altra. Già, perché ricorda nelle movenze e nel comportamento (certamente più pacato) il bomber Nicolino. Grandolfo si accontenta "di essere paragonato a Cassano, spero di riuscire ad imitarlo un po’".

Con quale maglia non è dato saperlo. Pochi giorni fa ha firmato il suo primo contratto da professionista (un triennale al minimo di stipendio) con il Bari, "poche settimane fa costava appena 200mila euro - come rivela l’agente Bozzo - ma molti dei nostri dirigenti lo hanno ignorato preferendo andare a caccia di talenti in Brasile..".

Qualcuno però si è accorto di quel ragazzo dai modi gentili e con il gran fiuto del gol, ben prima della tripletta di Bologna. Diciotto reti su 23 partite nel torneo Primavera non sono sfuggite agli osservatori dei club di Manchester e del Milan, i primi a mettergli gli occhi addosso.

Grandolfo sogna il futuro in un grande club, si ispira a Gilardino ma il Bari, a sentire le parole del ds Angelozzi, vorrebbe trattenerlo almeno il prossimo anno, fra i cadetti, con altre “promesse” quali Bellomo e Galano. E un po’ di gavetta non farebbe male a questi ragazzi prima del salto sui palcoscenici più prestigiosi.