Giovedì 18 Aprile 2024

Marco Ballotta: "Buffon può tutto. Avercene di vecchi come noi"

A 43 anni e 255 giorni, l’ex Modena e Lazio ha il record europeo: "Ricordo Gigi ragazzino a Parma. Se si diverte, batterà il mio primato".

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Anche al cospetto di un mostro sacro come Buffon, per ora il suo record è ancora al sicuro. Infatti se nel prossimo agosto Gigi dovesse giocare una gara di Champions, avrà 42 anni e 7 mesi. Ancora insufficienti per eguagliare ciò che brilla nel curriculum di Marco Ballotta: calciatore più anziano ad aver disputato a 43 anni e 255 giorni una gara nella rassegna europea più importante, tra l’altro in un posto non banale, il Santiago Bernabeu l’11 dicembre del 2007 in un Real Madrid-Lazio. E pazienza se quella gara finì 3 a 1 per gli spagnoli…..

Per ora uno dei suoi tanti record, Buffon, lo potrà celebrare oggi nel derby arrivando a 648 gare nella massima serie, una in più di Maldini, primato che non ha eguali anche in Europa e che dà l’idea della grandezza di questo monumento del calcio.

Ballotta, lei ha smesso l’11 maggio del 2008 con il calcio professionistico a 44 anni e 38 giorni con la Lazio. Buffon sta arrivando…

"Non so dire se sono un suo obiettivo da raggiungere. Gli mancano due anni e ad una certa età sono lunghi. Ma lui è uno che sa gestirsi, ha la testa giusta. Può fare tutto.Va detto però che io quell’ultimo anno con Delio Rossi - il presunto titolare era Muslera ndr - giocai 39 partite tra campionato e Coppa. Situazione ideale per dire basta"

Diciamo che Buffon alla Juve è nelle condizioni migliori anche per recuperare le forze

"Questo sicuramente. Ma il motore che deve restare acceso è quello della passione, vivere in un contesto giusto, godere della considerazione dell’ambiente. Guai se ti iniziano a considerare un vecchio da premiare per quello che hai fatto. Gigi è nella situazione ideale per dimostrare di essere ancora il numero uno, dosando bene le energie>.

Intanto oggi il suo ex collega tocca un traguardo di prestigio

"Uno dei suoi tanti record. Tutto meritato. Lo ricordo già formato quando io ero al Parma in prima squadra e lui nelle giovanili. Ci sentiamo ancora tra vecchi lupi di mare. Finché fisico e testa ti dicono che è tutto ok, non ci sono limiti. Ed è importante continuare a divertirsi come è successo a me nella fase finale della carriera".

20 anni fa lei era nello spogliatoio dell’Olimpico a festeggiare lo scudetto laziale?

"Aspettavamo il risultato di Perugia-Juve. Con un pari dei bianconeri avremmo fatto lo spareggio e sarebbe stata la cosa più giusta. Anche se l’anno prima il campionato lo buttammo via noi. Finì diversamente e iniziò la festa per le vie di Roma"

Ce la farà quest’anno Inzaghi?

"Forse sì, se non ci fosse stato lo stop. Senza Coppe e con un impegno alla settimana avrebbe gestito meglio le forze. Oggi la qualità della rosa della Juve fa la differenza. Anche se c’è ancora lo scontri diretto, possono essere decisive le gare di questo weekend, Lazio-Milan e il derby"

E’ sorpreso da Inzaghi?

"All’inizio non pensavo fosse così forte come allenatore. Siamo stati compagni di squadra alla Lazio, ricordo che conosceva tutti, ma proprio tutti, i giocatori. Un uomo che ha sempre vissuto di calcio".

Un po’ come lei. La sua non è stata una carriera banale. I trofei vinti con la Lazio, ma anche con il Parma di Scala, la serie A conquistato con il Modena di De Biasi, la Reggiana con Ancelotti. Il re della via Emilia….

"Se è per questo sono stato promosso in A anche con il Treviso nel 2005. Dai, è andata bene".

Pensa mai ai suoi record legati ad una longevità sportiva non indifferente. 658 gare ufficiali dalla A ai dilettanti

"Non li ho mai cercati, come non penso li cerchi Buffon. Devi essere sempe pronto e avere la capacità di non trovarti nella situazioni in cui sono gli altri a suggerirti di smettere"

Ad alti livelli ha chiuso a 44 anni, ma poi non è finita lì

"Volevo ancora divertirmi. Diciamo che sono arrivato fino a 50 alternandomi come attaccante in Prima Categoria - dove ha segnato 24 gol - e portiere. Tra i pali ci sono tornato per necessità, i titolari erano ancora un po’ troppo acerbi"

Lei a 56 anni è ancora nel calcio

"Sono il presidente del Castelvetro in Eccellenza. Mi piace. Forse avrei potuto fare una carriera diversa nel post, ma non ho mai voluto sfruttare le amicizie".

Presidente ma nell’ultima stagione è andato anche a referto

"Come secondo portiere per il semplice motivo che l’altro era infortunato. Adesso gioco solo a calcetto del Modena Sport Club"

Non allena anche i portieri della sua società?

"Si, ma fino all’anno scorso. Ora i miei dirigenti non vogliono più. Penseranno che sono troppo vecchio?".