Brozo senza patente, ma in regia In mezzo Conte non ha altra scelta

Passa col rosso e alcol test, il croato nei guai: l’Inter valuta sanzioni, ma col Toro ci sarà per l’assalto al 2° posto.

Migration

di Mattia Todisco

Di finire nelle pagine di cronaca, invece che di sport, si fa sempre volentieri a meno. Qualcuno ci è già passato all’Inter, negli ultimi anni, a volte per colpe proprie (Nainggolan) a volte per furti subiti in casa (Perisic). Per Brozovic è stato un “rosso“ che non ne ha fermato l’incedere in auto, con l’aggravante di un tasso alcolemico leggermente superiore al consentito.

La società sta ragionando sul da farsi, la posizione ufficiale è che si è a conoscenza della situazione e si valuteranno eventuali sanzioni. Probabile arrivino, in forma pecuniaria, perché sotto la gestione Marotta comportamenti simili hanno portato a provvedimenti. Per ora non risultano conseguenze sotto l’aspetto tecnico: il centrocampista ieri si è allenato regolarmente (accompagnato al centro sportivo dall’amico Skriniar) e stasera alle 21.45 contro il Torino dovrebbe scendere in campo al Meazza al fianco di Gagliardini.

In quella porzione verde del rettangolo di gioco Conte non ha molta scelta: ieri si è fermato nuovamente Vecino per il riacutizzarsi di un’infiammazione a un ginocchio, Sensi è fuori da tempo e lavora per recuperare, Barella potrebbe esserci tra la sfida di giovedì a Ferrara e quella di domenica con la Roma. In pratica, oltre ai due già schierati dal 1’ nelle recenti uscite, resta solo il promettente Agoumé.

In più si è fermato Lukaku, tra gli attaccanti. "Nulla di grave - ha detto ieri Conte - ma ovviamente bisogna stare attenti perché se perdi un giocatore ora non ce l’hai fino al termine della stagione", eventualità che ridurrebbe all’osso un reparto offensivo composto da soli quattro elementi, di cui uno (Esposito) appena maggiorenne.

Stasera contro il Torino saranno quindi Sanchez e Martinez a prendere per mano la fase offensiva insieme al trequartista Eriksen, all’ennesima prova d’appello dopo una lunga serie di apparizioni poco confortanti.

Pur con tutti i chiari di luna recenti, l’Inter ha oggi l’opportunità di salire al secondo posto a pari merito con la Lazio, segno ulteriore (se mai ne servisse uno) che nel calcio gli orizzonti cambiano in pochi giorni, a volte in ore. Ai nerazzurri mancano otto punti per avere la matematica certezza della zona Champions, superando il Torino diventerebbero cinque alla vigilia di una trasferta alla portata contro la Spal e del successivo incontro con la Roma in cui si potrebbe persino chiudere definitivamente il discorso.

La prima e più positiva conseguenza sarebbe quella di poter gestire le energie, aspettare con più calma i rientranti, magari provare soluzioni differenti. Il 5 agosto c’è un “dentro o fuori“ con il Getafe che vale l’accesso ai quarti di Europa League, unico trofeo rimasto a disposizione salvo improbabili crolli della Juventus in campionato. Trionfare in Coppa cambierebbe ogni giudizio sulla stagione e per Conte significherebbe presentarsi al tavolo con Steven Zhang e Marotta forte di un successo alle spalle. Le richieste per ottenere i Vidal, Emerson, Giroud segnalati in sede di mercato avrebbero basi molto più solide.