Brignone terza in Val d’Isere Valanga rosa mai così bene: tre vittorie e 7 podi in nove gare

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Le donne esultano, i maschi si interrogano. Va così, al momento, nell’Italia dello sci alpino, in attesa di ritrovare il miglior Dominik Paris. Se le fanciulle macinano podi, vittorie e record, gli uomini si aggrappano a qualche seconda manche d’autore (come ieri Tonetti), leccandosi però le ferite in senso assoluto. Val d’Isere e Alta Badia, il mondo va un po’ alla rovescia. Di là, in Francia, dove la ceca Ester Ledecka vince in superG anche in Coppa, dopo averlo fatto in maniera sorprendente ai Giochi Olimpici 2018 (e aver trionfato nove giorni fa nel gigante-parallelo, ma dello snowboard, a Cortina!) l’Italia piazza quattro atlete nelle prime otto, leggi Brignone 3ª (foto), Bassino 4ª, Goggia 7ª ed Elena Curtoni 8ª, con Federica e Sofia stoiche a scendere in pista doloranti e imbottite di antidolorifico. La migliore di tutte nelle parti tecniche è in realtà il cerbiatto di Cuneo, Marta Bassino, che però paga dazio sui piani con un peso inferiore ad altri colossi. Poco male: mai le azzurre avevano ottenuto 3 vittorie e 7 podi nelle prime 9 gare, in 55 anni! Nel 2020, annus horribilis per altri motivi, è successo. In classifica generale, dietro Vlhova e Gisin, Brignone, Bassino e Goggia. Di qua, in Badia, dove Tomba (neo 54enne) scrisse parte della sua leggenda, imperano i nati anni 2000, messi in fila da Alexis Pinturault, in gigante. Secondo il norvegese McGrath (al primo podio, figlio dell’americano Felix, sul podio proprio con Alberto), Murisier e l’altro ’millennial’, Odermatt. E l’Italia? Salvata da Riccardo Tonetti, unico al traguardo, 11° col miglior tempo di manche e in rimonta di 12 posizioni.

Gianmario Bonzi