Brignone-Paris le stelle azzurre della neve

Fede vince la Coppa del Super G: prima azzurra nell’albo d’oro di questa specialità. E Dominik trionfa nella discesa di Kvitfjell

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di Gianmario Bonzi

Da Kvitfjell a Lenzerheide, dalla Norvegia alla Svizzera risuonano gli echi dei trionfi azzurri post olimpici, dai significati diversi, ma dalla gioia comunque irrefrenabile. Dominik Paris, in una stagione per certi versi complessa, ma comunque ancora una volta vincente, dopo la "Stelvio" di Bormio doma anche un’altra delle sue piste preferite, la "Kvitfjell-Olympiabakken", diventando per altro il primo a collezionare tre successi in discesa su quel pendio (4 in totale). La sua prova ieri è andata vicino alla perfezione assoluta, rafforzata dalla consistenza degli avversari battuti, visto che ben distanti sono terminati, dietro il suo 1’43’’92, i contendenti per la coppa di specialità, Aleksander Aamodt Kilde, secondo, ma a ben 55100, e Beat Feuz, terzo a 81100 ex aequo con il "solito" Hintermann. Domme ha così consolidato la quarta posizione nella graduatoria degli atleti con più affermazioni nelle libere di Coppa del Mondo, portandosi a quota 17 (21 vittorie in totale), pronto a sferrare l’attacco all’austriaco Eberharter (18) e all’elvetico Müller (19). Klammer (25) è ancora lontano. Certo, rimane un po’ di rammarico perché sarebbe bastato qualche punto in più per poter essere pienamente in lotta nella classifica di discesa, quando manca una sola competizione al termine. La teoria lo vede ancora in lizza, ma è difficile in una gara secca recuperare 88 punti a Kilde o 49 a Feuz, posto che davanti a lui c’è anche Mayer: "Tutto perfetto - dice in ogni caso Paris -. Ho azzeccato le linee e sono riuscito a essere bello sciolto e solido sugli sci dalla partenza al traguardo. E’ davvero troppo bello stare di nuovo davanti a tutti. Ho faticato un po’ ultimamente, non riuscivo a rendere in gara per quello che è il mio potenziale. Voglio ringraziare la Fisi e l’Arma dei Carabinieri che mi hanno sempre sostenuto nei momenti più difficili". Al termine della prova in casa, a 36 anni, ha saluto il Circo Bianco Kjetil Jansrud, uno dei più grandi atleti dell’ultimo decennio abbondante, capace di vincere un oro olimpico, uno mondiale, 4 coppe di specialità e 23 gare nel circuito, sempre col sorriso sulle labbra. Nel Canton Grigioni, invece, fa festa, e che festa, Federica Brignone, prima azzurra in grado di conquistare la Coppa di superG in carriera (tra i maschi ci erano riusciti Runggaldier e Paris), al termine paradossalmente della gara peggiore in stagione, chiusa al nono posto. Poco male, l’uscita di Curtoni e l’assenza di Goggia hanno chiuso la contesa con una gara d’anticipo, per l’atleta più vincente nell’annata in corso (3 successi). Il superG di ieri, più un "gigantone" a dire il vero, è stato vinto a sorpresa dalla francese Romane Miradoli, mai sul podio prima in Coppa, davanti a Shiffrin (che scappa via in classifica generale) e Gut. Quarta Bassino, per due centesimi. Si ritira anche Francesca Marsaglia, dopo 227 gare nel circuito maggiore, 26 top 10 in quattro specialità diverse e un podio in discesa a Lake Louise nel 2019.