Mercoledì 24 Aprile 2024

Bottas, la rivolta di Spartaco nel Parco

Il fido gregario di Hamilton si prende a sorpresa la mini-pole: Ferrari settima con Sainz e ottava con Leclerc. Giovinazzi decimo

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Mai dire maggiordomo. Oppure: la rivolta di Spartaco. E insomma, fa notizia se non addirittura scalpore la leadership di Bottas nelle insolite qualifiche del venerdì.

Tra curvoni e rettilinei nel Parco, il gregario finlandese vive un attimo di gloria. La Mercedes lo ha già ceduto all’Alfa Romeo ma non importa.

In una… Bottas di vita, il pallido Valterino brucia Sua Maestà Hamilton. Sarà lui a partire davanti a tutti oggi alle 16,30 nella Mini Race. E di sicuro Toto Wolff gli chiederà di arrivare secondo sul traguardo, eh.

Il problema non si porrà domani, nel Gran Premio vero e proprio: al maggiordomo verrà sostituito il motore e sarà penalizzato in griglia.

Ma prima c’è il sabato da consumare.

DUELLO. La sorpresa finnica non altera lo scenario globale. Hamilton versus Verstappen, il corpo a corpo continua. Un altro round, per due pugili che non sentono mai il gong.

Monza aiuta la Mercedes e si è visto. Lewis è stato davanti, Max sta dando l’impressione di badare a difendersi. È una bagarre infinita.

"Anche la Sprint Race da 100 chilometri può valere il titolo mondiale — ha commentato il campione in carica –. Mi servono i tre punti che spettano a chi la vince".

QUARTA FILA. È abbastanza doloroso, per me, accennare solo ora alla Ferrari. Ma onestamente Sainz e Leclerc non hanno la macchina per puntare al primo posto. Lo sanno loro, lo so io, lo sappiamo tutti.

Ieri le Rosse hanno combattuto per evitare l’onta dell’anonimato. Missione sommessamente compiuta: Sainz settimo ("Un anno fa andammo peggio"), Leclerc ottavo. Lo spagnolo ha avuto meno problemi del monegasco ("L’auto non mi ha aiutato, se non facevo la terza fila ma spero di partire bene") per le gare, quella breve di oggi e quella di domani, le prospettive sono limitate.

Purtroppo.

SUPER GIO. Continua il momento splendido di Antonio Giovinazzi, decimo. L’unico italiano rischia come si sa il posto per il 2022: all’Alfa Sauber serve denaro, mica talento.

Che tristezza.

Leo Turrini