Martedì 16 Aprile 2024

"Boom costi, calcio italiano da cambiare"

La strigliata di Traverso, direttore finanziario della Uefa: "Sono i trasferimenti a pesare, massimo rigore con le nuove regole del fair play"

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di Paolo Grilli

Non è bastata la pandemia. Forse non basterà nemmeno la seconda, storica, esclusione consecutiva dal Mondiale a riportare il nostro calcio a più miti consigli, se non altro in ambito ecomomico. La strigliata, pochi giorni dopo l’introduzione delle nuove norme che mandano in pensione il vecchio fair play finanziario, arriva direttamente dalla Uefa: i costi della serie A addirittura aumentano, e c’è bisogno di un sano ridimensionamento perché il movimento del nostro pallone possa percorrere i binari della sostenibilità.

"Fra i cinque grandi Paesi europei, le società italiane sono quelle che hanno da lavorare di più – conferma Andrea Traverso, direttore finanziario della Uefa –. Conosciamo tutti la situazione in Italia, c’è un grandissimo potenziale in un Paese che però negli ultimi 20 anni è rimasto indietro. C’è da ripensare il sistema calcio in Italia, che ha necessità di fare investimenti a lungo termine come nelle infrastrutture e nel settore giovanile: i giocatori sotto i 20 anni sono impiegati pochissimo in serie A".

Sembra di sentire un disco rotto, ma è proprio la riproposizione del tema senza che sia arrivata una svolta, e l’autorevolezza di chi lancia l’allarme, a doverci preoccupare.

"I club italiani oggi hanno un costo squadra tra i più elevati a livello europeo, legato soprattutto al trasferimento di giocatori, più che agli stipendi – precisa Traverso –. Ci aspettiamo che nel 2022-2023 i costi squadra continuino a salire, poi il trend dovrebbe invertirsi, soprattutto con la diminuzione dei costi per i trasferimenti".

C’è insomma da rigare dritto, e non per compiacere qualcuno: per competere con la garanzia di stare a galla. Il nuovo fair play, ricorda il responsabile della Uefa, poggia su "solvibilità, stabilità e controllo dei costi, con controlli puntuali e diretti sugli stipendi di giocatori e allenatori e altri costi".

Al calcio europeo, la pandemia è costata qualcosa come 7 miliardi di euro di mancati introiti, e la sostenibilità non è più un vezzo. Ma in Italia, evidentemente, si prova ancora a sorvolare certi paletti, salvo poi incappare in spiacevolissime vicende finanziarie che finiscono col ferire l’intero sistema, oltre che il cuore dei tifosi.

Sul piano del gioco, al di là di quello economico, è intervenuto poi ieri su Sky Fabio Cannavaro. L’ex Pallone d’Oro e campione del mondo va giù duro: "Quanto siamo lontani dallo spettacolo offerto da City e Liverpool (è finito 2-2 il big match per la vetta della Premier, ndr)? Siamo lontani sotto tutti i punti di vista. Non ci rendiamo conto che dalle altre parti vanno a tremila all’ora e non siamo più i più belli e i più forti. Dobbiamo svegliarci".