Venerdì 19 Aprile 2024

Bonus finiti per Pioli, reazione o rischia

Il tecnico dello scudetto deve trovare una soluzione: altrimenti potrebbe pagare lui anche gli errori di dirigenza e giocatori

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Ilaria Checchi

Il vento gelido di questo inizio 2023 ha spazzato via i sogni di gloria dei campioni d’Italia in carica, risucchiati in un buco nero da cui sembrano non riuscire ad uscirne. La stracittadina di domenica doveva essere l’ennesima occasione di riscatto per il Milan ma contro i nerazzurri la squadra ha abdicato ancor prima di scendere sul manto erboso di San Siro, gettando alle ortiche l’intera prima frazione di gioco senza avere lo switch atteso nella ripresa: il colpo di testa di Lautaro Martinez ha allontanato ulteriormente i rossoneri dalla vetta rendendo ancora più complicata la conquista di un posto per la prossima Champions League, l’unico obiettivo stagionale rimasto in via Aldo Rossi. Il terzo ko consecutivo in campionato e il quarto in totale tra tutte le competizioni suona come un nuovo grido di allarme: Coppa Italia, Supercoppa e Tricolore sono, infatti, svaniti, con la parola "vittoria" che non rieccheggia a Milanello dal lontano 4 gennaio contro la Salernitana e la colpa va equamente divisa tra proprietà, dirigenza, allenatore e giocatori. Il laconico commento post derby di Rade Krunic ne è l’esempio perfetto: "Non so cosa si sia rotto, siamo ancora un gruppo unito che lavora tanto ma qualcosa non è come prima. Dobbiamo ritrovare l’entusiasmo che avevamo". Quelle di Pioli, invece, sono responsabilità da cercare in alcune scelte discutibili, ma che il tecnico rifarebbe come da lui confessato: in primis escludere uno dei suoi giocatori più forti (Leao) dall’undici iniziale, poi quella di cambiare modulo tattico ponendosi a specchio dell’Inter, inserendo in mezzo al campo come mezzala di Junior Messias, posizione già ricoperta dal brasiliano a Crotone e, infine, di puntare su Origi (solo 14 palloni giocati dall’ex Liverpool). Il tecnico pensava di schierare una squadra più compatta provando a infilare i cugini in contropiede ma senza un giocatore veloce come il portoghese Onana è stato lo spettatore non pagante del Meazza. Tanta confusione, dunque, e frustrazione per un trend che sembra impossibile da invertire e se ad oggi l’allenatore gode della totale fiducia da parte della dirigenza non è detto che se le cose dovessero peggiorare Maldini e Massara non possano prendere decisioni diverse. Il malcontento che serpeggia nell’ambiente è ormai evidente e il tempo per trovare una soluzione che possa ridare nuova linfa allo spogliatoio è poco: venerdì il Diavolo ospita il Torino (mattatore dei rossoneri in Coppa Italia) e se la difesa a tre è stata confermata dallo stesso Pioli, la preoccupazione è quella di ritrovare una squadra, più che come metterla in campo.