Mercoledì 24 Aprile 2024

Binotto: "Valutiamo tutto, anche il progetto"

"Dalla macchina non competitiva al nostro lavoro: va fatto un esame a 360 gradi. Ci servono dati, per questo è un danno non aver corso".

Migration

Imputato, alzatevi. Ferrarista da una vita, in azienda dai primi anni Novanta, Mattia Binotto non ha mai conosciuto un periodo così difficile. E lo sa. E se ne dispiace. Anche perché ormai, anche in presenza di un disastro combinato da Leclerc, sui social il bersaglio è lui. Il team principal.

Le parole. Il Gran Premio degli altri, dominato dalla Mercedes, era ancora in corso quando Binotto si è offerto in pasto a telecamere e taccuini.

"Non ho dubbi, l’errore è stato commesso da Leclerc – ha detto il manager –. Lui di sicuro non aveva l’intenzione di danneggiare il compagno e per giunta se stesso. Ma ha sbagliato".

L’analisi continua con una presa d’atto malinconica: "Dobbiamo essere uniti a Maranello per migliorare la macchina, è la nostra priorità. Ho parlato con entrambi i ragazzi, Leclerc ha riconosciuto immediatamente l’errore, non ci sono problemi personali tra loro".

E ancora: "Ora non siamo competitivi, dovremmo cercare di tenere la barra dritta facendo punti. Questo accentua il rammarico per non avere partecipato a questo Gran Premio. Ci servivano informazioni e non le abbiamo raccolte. Certo non possiamo partire così indietro. La situazione non è banale. Dobbiamo capire cosa non funziona, indagare anche sulle nostre metodologie di lavoro, su tutto... ".

Binotto guarda avanti: "La prima cosa da fare è capire l’origine del problema, si può progredire solo se si capisce cosa c’è alla base del problema. E non è detto sia solo una parte, e non il progetto a essere il problema: è giusto essere aperti, osservare tutto e analizzare".

Binotto ha aggiunto che "in questa fase della stagione è importante fare punti, c’è rammarico per non aver completato la gara con entrambe le vetture, per non aver visto la macchina in condizione di asciutto e in gara. Dispiace vedere due macchine fuori dopo un solo giro o due giri".

Ed infine la constatazione che "Non si tratta di cercare colpevoli e fare accuse, ma lavorare in modo molto unito a Maranello e cercare di migliorare la vettura".

In questa domenica disastrosa l’unica cosa positiva è che si torna subito in pista: domenica si corre in Ungheria. E peggio di così di certo non potrà andare.

Leo Turrini