Venerdì 19 Aprile 2024

Bernal parte dal "suo" Piemonte "Finalmente posso correre qui"

Sono in 184 al via della corsa che torna a svolgersi nel suo mese d’elezione: maggio

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Lo scenario del Castello del Valentino, patrimonio dell’Unesco, la musica di Ennio Morricone, il tema coreografico (‘A riveder le stelle’) che celebra Dante e al tempo stesso invia un messaggio di speranza in un periodo che resta difficile.

Fra sogno e realtà, Torino comincia a tingersi di rosa, salutando i 184 ciclisti che da domani correranno un Giro d’Italia tornato dopo un anno nel suo mese d’elezione, maggio.

Di classico c’è anche la sfilata delle 23 squadre partecipanti, in uno scenario meno affollato del solito per via delle restrizioni covid, comunque caldo per il clima atmosferico e per una discreta presenza di invitati.

Fra i più attesi ovviamente Nibali, con la mano infortunata protetta da una benda stretta, e soprattutto Egan Bernal, il vincitore del Tour 2019 che dalla scorsa campagna di Francia combatte con i suoi problemi alla schiena. Per lui il Giro è una dolce prima volta perché parte dal Piemonte, terra nella quale è cresciuto come ciclista e come persona: qui il colombiano conserva ancora amici e fans, qui torna spesso quando è in Europa e qui parla italiano, come ha fatto due anni fa sul podio di Parigi e fa anche in questa occasione. ‘Esser dato per favorito di questa corsa non mi spaventa, ma mi fa immenso piacere. Da anni volevo correre il Giro e finalmente ne ho l’occasione.

L’obiettivo? Sono qui prima di tutto per divertirmi e per divertire voi che guardate’, le parole regalate dal capitano della Ineos, a due passi dal compagno Ganna, iridato della crono, che domani andrà a caccia della prima maglia rosa: per lui, piemontese di Verbania, il Giro diventerebbe subito speciale.

a. cos.