Basta Wags, è il Mondiale di mamme e bimbi

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DOHA (Qatar)

Sarà che in Qatar la regia internazionale è poco attenta alle star della tribuna, sarà che alcune autorevoli occupanti del galamour system sono rimaste a casa con i rispettivi mariti o senza (Wanda Nara e Ilary Blasi), fatto sta che in Qatar abbiamo scoperto con piacevole sorpresa che le famiglie del calcio sono una delle cose più belle del mondo. La foto simbolo del mondiale è indubbiamente il ballo di Sofiane Boufal, giocatore dell’Angers finora pressochè sconosciuto ai più, con la mamma dopo la vittoria del Marocco contro il Portogallo (di Giorgina dimenticata in tribuna). Ma il bravo Boufal non è l’unico portatore sano di valori antichi e ritrovati di questo Mondiale. Il compagno di squadra e portiere insuperabile Yassine Bounou ha festeggiato la partita in campo col figlioletto cui ha infilato anche i guantoni da portiere, ovviamente smisurati per lui. Tra i bimbi, indimenticabile l’immagine del piccolo Perisic che, con la maglia a scacchi del babbo e la scritta Leo sulle spalle, dribbla un body guard di 120 chili per andare a consolare un Neymar in lacrime pochi secondi dopo la cocente delusione della cacciata dal Mondiale. Il piccolo probabilmente voleva soltanto toccare con mano il suo idolo, ma la sua presenza consolatoria ha fatto effetto su un Neymar a pezzi. Non ci sono notizie di mamma Veronique, la Raiola di Rabiot, probabilmente intenta a cercare il miglior contratto possibile per il proprio figlio, guarda caso ripresosi proprio in occasione del mondiale e della scadenza del suo contratto. Per inciso: la Juventus non farà plusvalenze perchè a fine anno si svincola a parametro zero. Leo Messi in Qatar ha tratto ispirazione dalla sua splendida famiglia, la moglie Antonella ed i figli Thiago, Mateo e Ciro. Lui che alla famiglia chiede la spinta finale per raggiungere l’unico traguardo che ancora gli manca: il Mondiale vinto da Diego, la cui mamma Tota (al secolo Dalma Salvadore Franco) resta per tutti l’esempio calcistico familiare più alto cui riferirsi.

Mentre Kilyan Mbappè si è fatto ritrarre con i nipoti felicissimi dopo la vittoria sull’Inghilterra, Modric come sempre dopo ogni partita festeggia in campo con i propri bimbi. C’è una nota tenera insomma in questo mondiale che affettuosamente abbraccia ogni giorno il papà di tutti: Pelè, il padre nobile di un calcio bello e antico che a tratti abbiamo rivisto grazie alla fine del tiki taka e delle costruzioni dal basso, figlie di una Spagna e di un’Olanda che non hanno certamente dato una grande immagine in Qatar. Soprattutto la tanto declamata Olanda. Ma questo è un altro discorso. Aspettando di vedere do,ani sera chi la spunterà tra Francia e Marocco è certo che in molti tifano per i Leoni dell’Atlante. Perchè sfavoriti. Perchè portatori della storia meravigliosa dell’Africa. E perchè ci hanno regalato quello che i tecnocrati e i parassiti del calcio cercano in tutti i modi di distruggere, senza fortunatamente riuscirci. Il cuore.