Basta arricchire così i procuratori

Leo Turrini

Comunque vadano a finire le vicende di mercato legate ai nomi di Dybala e Vlahovic (ma ce ne sono anche tante altre), beh, una cosa è ormai chiara: i… parametri zero, cioè i giocatori che aspettano la scadenza del contratto per andarsene dove gli pare senza alcun tornaconto per l’ultimo club di cui hanno vestito la maglia, ecco, sì, i parametri zero sono l’ennesima malattia del pallone. Ovunque, mica solo in Italia.

Con tutto il rispetto per le leggi di ogni paese e per il diritto del lavoro, qui bisogna porsi una domanda. È giusto che il Sistema Calcio gonfi le tasche dei pedatori e dei procuratori oltre il limite della decenza? Fino a quando le società continueranno a seguire, curare, assistere campioni o presunti tali che poi se ne vanno quando fa loro comodo, s’intende a parametro zero?

Qui non si tratta di fare demagogia e nessuno è innocente, dal Psg (vedi Donnarumma, solo per citare un caso che ha fatto scalpore) alla Juve c’è chi ha imbottito gli organici con operazioni concordate con gli astuti agenti. Le norme consentono il giochetto e va bene. Ma le norme, quando sono sbagliate, banalmente si cambiano. Non si pretende il ritorno alle Bandiere, lo sappiamo che Totti, Maldini e Del Piero non abitano più qui.

Eppure, una via di mezzo tra nostalgia canaglia e sperpero delle risorse a beneficio di pochi deve pur esserci. Invece di litigare sul Mondiale biennale, la Fifa e la Uefa potrebbero occuparsene.