Eurolega, Olimpia Milano eliminata. Efes Pilsen alle Final Four

I turchi hanno chiuso la serie sul 3-1 vincendo 75-70 una combattutissima gara 4

Devon Hall contro Shane Larkin (Ansa)

Devon Hall contro Shane Larkin (Ansa)

Istanbul (Turchia), 28 aprile 2022 – Si ferma ai quarti di finale di Eurolega il cammino europeo dell’Armani AX Milano: i campioni d’Europa dell’Efes Istanbul chiudono infatti i conti della serie piegando 75-70 l’Olimpia al termine di una gara quattro a dir poco combattuta. A fare la differenza nelle file della formazione turca sono stati un Tibor Pleiss – già decisivo in gara 3 – autore di 25 punti e 6 rimbalzi per un complessivo 37 di valutazione e un Vasilije Micic altrettanto devastante con i suoi 25 punti conclusivi. L’Olimpia – che anche oggi si presentava ai nastri di partenza con le rotazioni ridotte – merita comunque una standing ovation finale per la grinta messa in campo per tutto l’arco dei 40’: ai meneghini non sono bastati i 21 punti di Gigi Datome e la doppia doppia di Kyle Hines (10 punti e 12 rimbalzi).

La gara

L’Efes ha subito innestato la quarta, affidandosi a un Tibor Pleiss scatenato sia sotto le plance che dall’arco: sul 16-4 biancoblu, Milano, pur faticando nel tiro da fuori (1/9 da tre nei 10’ iniziali) ha però avuto una reazione d’orgoglio ed è riuscita a limitare i danni (19-11 al 10’). Il buon momento dei biancorossi è proseguito anche nella seconda frazione quando si è letteralmente scatenato Gigi Datome che ha lanciato con 9 punti ravvicinati la vera e propria rimonta biancorossa, culminata nel +1 esterno di fine primo tempo (42-43). Dopo la pausa lunga si è però acceso Micic che, assieme a Pleiss e Anderson, ha dato un’importante spallata a Milano, finita di nuovo a -10 sul 62-52. Un colpo che non ha comunque mandato al tappeto l’Olimpia, capace di rimettersi in carreggiata con le triple di Shields e Rodriguez. Il parziale di Milano si allargato fino al 14-0 valso il sorpasso sul 62-64 all’alba del quarto quarto, ma alla fine di una tiratissima ultima frazione hanno fatto la differenza i falli in attacco di Shields Hall, gli errori dall’arco dello stesso danese e di Datome e i canestri di Singleton e Larkin.